Larino Presidio Covid e rete ospedaliera pubblica, Manzo: la maggioranza Toma boccia la nostra proposta

Dare un indirizzo politico chiaro ed inequivocabile su quello che si vuole fare per fronteggiare l’emergenza sanitaria e al tempo stesso fornire risposte in termini di servizi sul territorio.
Il tutto deve passare per le strutture pubbliche, le quali, rappresentano il valore aggiunto per la salute dei molisani.


In un momento come quello attuale, la prima mossa da compiere resta quella di separare i percorsi Covid e no Covid. A riguardo è impensabile, e l’abbiamo detto più volte, centralizzare tutto sull’ospedale ‘Cardarelli’ di Campobasso perché significa amputare di fatto tutte le altre prestazioni del nostro servizio sanitario. In questo contesto l’ospedale ‘Vietri’ di Larino può dare una grossa mano con l’attivazione di un reparto Covid, nonché, realizzare al suo interno, un centro specialistico per Malattie infettive. Di prioritaria importanza valorizzare al meglio la rete degli ospedali pubblici. In particolare ci riferiamo alle strutture di Venafro e Agnone, presidi che possono offrire tanto in termini di efficacia e efficienza.

Due gli esempi su tutti: la riabilitazione al ‘Santissimo Rosario’ e l’utilizzo delle moderne sale operatorie al ‘San Francesco Caracciolo’. Naturalmente fondamentale è modificare gli schemi contrattuali predisposti dalla Direzione della Salute e da Asrem con i privati accreditati ai quali si continua a fare regali ingiustificati solo perché si sono messi a disposizione in questa emergenza, salvo poi scoprire che non erogano servizi per cui vengono pagati. A riguardo manderemo una nota specifica alla struttura commissariale che da questo momento in poi non potrà più lavarsene le mani. Ed ancora la proposta del M5S in Consiglio, va nella direzione di potenziare l’organico medico ed infermieristico attraverso forme di reclutamento che non prevedano esclusivamente l’instaurazione di rapporti con la partita Iva nonché contrattualizzare i medici che hanno manifestato la propria disponibilità.

Inoltre, chiesto di proseguire con periodicità screening e tamponi agli ospiti e operatori delle case di riposo e al personale medico e del 118 che si reca in quelle strutture. Ma non solo perché riteniamo necessario istituire una unità infermieristica specializzata che possa dedicarsi esclusivamente alle strutture per anziani dove urge una ricognizione dei Dpi con la possibilità di istituire un fondo specifico per sostenere le spese per l’acquisto dei dispositivi di protezione e il materiale disinfettante. Non da ultimo, nel momento in cui venissero accertati casi positivi nelle case di riposo, bisogna valutare la possibilità di requisire strutture private idonee (art. 6 del Dl 14 del 2020) al fine di favorire gli spostamenti presso gli ospedali per evitare eventuali contagi.


Ebbene, queste proposte fattibili a partire da domani, portate con una mozione in Consiglio regionale, sono state bocciate dalla maggioranza di centrodestra la quale, se ce ne fosse bisogno e, per l’ennesima volta, si è dimostrata sorda e non collaborativa quando si parla del presente e del futuro dei molisani. Il M5S ne prende atto ma non si arrende e continua la battaglia intrapresa per il diritto alla salute che oggi con Toma e la sua maggioranza rischia seriamente di essere compromessa.

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