E’ stato un incontro utile quello che si è tenuto nella sala conferenze del palazzo municipale incentrato sul tema sanità e nel quale l’amministrazione comunale ha inteso partecipare il contenuto di un documento che verrà sottoposto al voto del consiglio comunale. A mezzo tale atto, è stata espressa una richiesta di modifica del provvedimento n. 1455 del 23 dicembre 2013 tesa a far riconoscere l’ospedale Vietri di Larino come presidio ospedaliero di essenziale ed insostituibile servizio del territorio, ipotizzandone una possibile integrazione funzionale con l’ospedale San Timoteo si Termoli, soluzione capace di coniugare sicurezza, efficienza, efficacia ed economicità dell’assistenza, mettendone a centro il paziente ed il livello del suo bisogno di cure.
Il Movimento LARINascita apprezza l’intenzione dell’amministrazione comunale di trattare tematiche così sensibili, come la questione sanitaria, nella maniera più partecipata possibile e pertanto non può che auspicare che il medesimo coinvolgimento venga riproposto anche su tematiche di altrettanto rilievo per la nostra comunità, soprattutto in chiave di programmazione e sviluppo futuro.
Scendendo nel merito del documento illustrato e oggetto di discussione, secondo il movimento LARINascita è sicuramente da condividere la complementarietà tra i due nosocomi dell’area basso molisana che darebbe vita ad un unico presidio ospedaliero di Termoli-Larino, tuttavia, seppure la fase acuta dovesse svolgersi per la quasi totalità nello stabilimento termolese e la fase post-acuta presso l’ospedale Vietri, sarebbe opportuno che i reparti distribuiti tra le due strutture siano in grado di offrire le capacità e l’efficienza per poter erogare servizi assistenziali essenziali e nel contempo, sarebbe conveniente salvaguardare le specialità ed eccellenze dell’offerta sanitaria regionale già erogate dal presidio frentano e che tutt’oggi risultano “trainanti” soprattutto in termini di mobilità attiva.
Altro punto sul quale il movimento LARINascita si è soffermato durante il dibattito è stato quello di ribadire che la riorganizzazione sanitaria approntata prevede un riconoscimento economico per le tante strutture sanitarie private che gravano sul fondo regionale eccessivo e sproporzionato rispetto a quello destinato alla sanità pubblica. La logica adottata dalla giunta regionale e dal governatore Frattura per la redazione del piano di riorganizzazione non appare affatto dettata nell’ottica del buon senso e dell’efficienza al fine di un riordino sanitario improntato alla razionalizzazione degli sprechi oltreché capace di rispondere alle reali esigenze del territorio, bensì le vere motivazioni sono maggiormente rintracciabili nella volontà del Presidente di rimanere inalterati gli equilibri politici, se solo si considera che uno dei maggiori partner privati nel campo sanitario fa riferimento al gruppo del deputato europeo Patriciello, punto di riferimento di Rialzati Molise, movimento a sostegno del centrosinistra che ha eletto Frattura. Essendo questi i presupposti, risulta evidente che l’approccio da parte della amministrazione comunale nei confronti del governatore non può essere volto alla sola presentazione di proposte di riordino che con molta probabilità non verranno neanche considerate con la giusta attenzione poiché percepite come sterili liste della spesa segno di rivendicazione campanilista.
Il recente passato dovrebbe insegnare come il continuo ed infruttuoso dialogo portato avanti dalla scorsa amministrazione nei confronti dell’allora presidente Iorio, teso a rivendicare un ruolo nel riassetto sanitario regionale per l’ospedale frentano e che nei fatti ha prodotto soltanto il progressivo smantellamento dei reparti presenti, è una strategia da scongiurare nettamente. Secondo quanto espresso dal movimento LARINascita nel corso del dibattito, bisogna affrontare la tematica soprattutto in chiave politica avvalorando la proposta con forti atti di contrapposizione al governo regionale al fine di contrastare le grosse influenze dei privati che sfruttano la politica per agevolare i propri interessi economici.
Nel corso degli ultimi anni, siamo stati abituati ad assistere a tanti proclami circa i benefici derivanti dalla “filiera istituzionale”, eppure nessuna scelta è stata fatta in favore nella permanenza o della conservazione dei reparti presenti presso l’ospedale larinese. Sarebbe quindi necessario che l’amministrazione Notarangelo decida di assumersi la responsabilità di contrastare attivamente ed in prima linea la scellerata riorganizzazione sanitaria evitando di porsi col solito atteggiamento di reverenza e sudditanza.
Il movimento LARINascita è pronto ad offrire il proprio contributo fattivo qualora vi sia innanzitutto una più decisa e manifesta volontà dell’amministrazione comunale di contrapporsi alla penalizzante riorganizzazione sanitaria, opposizione che non può essere affidata esclusivamente ai comitati, ai movimenti e alle associazioni presenti sul territorio.
Movimento LARINascita