La notizia della concessione della sospensiva da parte dei giudici del TAR di Campobasso, riguardante il bando di gara emanato dal Comune di Larino per l’edificazione del nuovo complesso polifunzionale per manifestazioni fieristiche, invita a riflettere su che tipo di gestione stia caratterizzando l’assessorato ai lavori pubblici e quello all’urbanistica dell’ente frentano, nonché i settori della struttura ad essi dedicati, nell’arco degli ultimi due anni e mezzo.
L’iter per la realizzazione del nuovo impianto fieristico ha subito dunque la seconda battuta d’arresto, essendo finite le procedure per l’affidamento delle opere per la seconda volta sotto la lente d’ingrandimento della magistratura amministrativa. Già durante la procedura per l’affidamento della sola progettazione esecutiva, risalente soltanto ad un anno fa, era stato presentato un ricorso dagli ordini degli architetti e degli ingegneri regionali in seguito al quale l’amministrazione larinese aveva revocato in autotutela il bando.
Eppure non si possono dimenticare i proclami dell’assessore ai lavori pubblici che insieme ad altri, hanno più volte definito “perfette” le procedure di bando per l’affidamento della progettazione esecutiva dell’opera e successivamente per l’edificazione della stessa, un capolavoro amministrativo, quanto di più trasparente ed equo, corretto oltre che rispettoso della meritocrazia, potesse applicare una amministrazione pubblica.
Il risultato finora prodotto è soltanto un dispendio di risorse inutile se si considera che ogni tentativo di portare l’opera alla fase esecutiva viene interrotto e riportato allo stato iniziale da impugnazioni che trovano facile accoglimento e che comunque rappresentano un costo per le casse pubbliche. Infatti, con 1.850.000 euro ottenuti dall’amministrazione Giardino per la realizzazione del centro polifunzionale da adibire a dimora di eventi fieristici, dopo due anni e mezzo di mandato non è stato ancora possibile procedere all’esecuzione dell’opera. Sarebbe opportuno porsi degli interrogativi. Cosa sta ostacolando, da due anni e mezzo, la procedura per l’assegnazione della progettazione e dei lavori di realizzazione del nuovo ente fieristico? Si può credere che sia stato soltanto un vizio nel bando quello di un anno fa e un errore nelle procedure di esperimento della valutazione delle offerte presentate dalle imprese, ora, che per due volte consecutive, a neppure un anno di distanza l’una dall’altra, riguardo lo stesso progetto, ad annullare l’intero procedimento? Non sarà più facile dedurre invece che considerata la consistenza degli importi in ballo (oltre 130 mila euro destinati ai progettisti e poco più di un milione e duecento mila euro in favore della ditta appaltatrice per la realizzazione delle opere) gli interessi di alcuni progettisti e costruttori sono talmente rilevanti al punto che l’intreccio di essi ha irretito anche alcune volontà politiche, finendo col frenare fortemente il regolare svolgimento delle procedure di assegnazione dei lavori e perciò il passaggio alla fase esecutiva dell’opera?
Intanto, mentre qualcuno vanta enormi risultati fatti di tombini, caditoie, marciapiedi, qualche tratto di strada interpoderale e conduttura fognaria, nessuna questione “cruciale” è stata veramente affrontata e risolta nei settori riguardanti lavori pubblici e urbanistica. Si preferisce non decidere né agire sulle vicende che ad esempio riguardano la realizzazione degli impianti fotovoltaici sulle strutture pubbliche col bando energia che assegna al Comune di Larino l’importo 1.227.000 euro, ancora in sospeso e non si sa perché. La scadenza si avvicina; la costruzione dell’area di trasferenza dei rifiuti con 182.000 euro stanziati, delibera approvata ormai più di un anno e mezzo fa e lavori lontani dall’essere appaltati.
Non si può dire che il percorso che ci divide dalla realizzazione degli impianti sportivi, altro obiettivo principale dell’assessore Palmieri, sia meno tortuoso di quello intrapreso riguardo la costruzione dell’ente fieristico. L’attività amministrativa lungo due anni e mezzo, in termini sostanziali, non ha prodotto alcunché. Oltre a continuare a rimanere una cattedrale nel deserto, con quel contenzioso che ne è derivato di parecchie centinaia di migliaia di euro di risarcimento a carico del Comune, ancora sub judice, anche la gara per l’affidamento dei lavori di completamento del solo campo sportivo è rimasta bloccata, dopo che sono stati riscontrati vizi nella realizzazione del progetto sul quale erano fondate le offerte, esito confermato dal Servizio Costruzioni in Zona Sismica regionale che ha riscontrato il mancato rispetto dei parametri previsti dalla norma sismica vigente, costringendo la giunta Notarangelo ad annullare la gara d’appalto già in fase di aggiudicazione.
Per il movimento LARINascita Larino è ancora e sempre più in forte ritardo. Il formarsi di gruppi di pressione occulti, l’intreccio tra affari e amministrazione della cosa pubblica, la sponsorizzazione politica di alcuni funzionari pubblici disponibili, la costituzione di accordi tra imprese che si spartiscono tra di loro gli affari, la frequentazione assidua di alcuni amministratori con faccendieri, tecnici ed imprenditori, sono i segnali della diffusione crescente di un malcostume che limita anche quelle poche possibilità concrete di sviluppo della nostra realtà a tutto danno della collettività e del futuro di essa.
LARINascita : “Cosa ostacola davvero la realizzazione delle opere pubbliche?”
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