È evidente la lunga fase di regresso che Larino è costretta a subire ormai da circa un cinquantennio grazie alla classe politica che ha amministrato e rappresentato questa parte di territorio. La perdita dei servizi, lo spopolamento demografico, la mancanza di nuove opportunità, l’impoverimento economico, sociale e culturale, lo stato di abbandono e l’isolamento anche istituzionale, nel quale Larino é ormai relegata, sono i più importanti risultati che l’esperienza amministrativa di chi ci ha preceduto può consegnare alla storia. Non imbarazza nè scandalizza che ad agitare il solito bailamme pre elettorale siano sempre i soliti personaggi pronti a ri-proporsi come esperti fautori dell’ultima nuovissima alternativa ai partiti offrendo tutta la propria esperienza e competenza per suggerire o rappresentare in prima persona la soluzione ad ogni problematica che riguarda la collettività larinese, tutto quello che quando hanno avuto tempo e modo di affrontare e risolvere, hanno preferito tralasciare, rinviare o sul quale peggio ancora hanno fallito.
D’altra parte la crisi strutturale dei partiti che lentamente si è consumata, lasciando spazio aperto alla frammentazione in sparuti rivoli privi di qualsiasi portata ed in perenne conflitto d’identità, inattivi e silenti perché costretti a ridursi a meri comitati elettorali da costituire a ridosso del rinnovo delle cariche interne o in vista degli appuntamenti elettorali, è quotidianamente dimostrata dai tentativi di taluni di saltare da uno schieramento all’altro, dalla fuga di altri verso l’associazione che confonda il cittadino elettore circa il partito di provenienza, comportamenti tutti che certamente accentuano lo scollamento del rapporto cittadini-politica e quindi la sfiducia nelle istituzioni.
L’autoreferenzialismo e i personalismi da campagna elettorale, come l’impegno politico last minute di quelli che si scoprono essere esperti politici ed amministratori solo a ridosso delle elezioni senza che poi sanno distinguere una delibera da una determina, dimostrano tutta l’incapacità di rappresentare le istanze della popolazione e finendo per risultare funzionali esclusivamente ai propri interessi o per quelli del gruppo di appartenenza.
Per il movimento LARINascita, invertire la rotta significa rimettere all’ordine del giorno della discussione politica il programma compatibile con le caratteristiche del territorio che prima di tutto ponga al centro dell’attività amministrativa il cittadino e l’interesse collettivo. Il coinvolgimento, la partecipazione e l’aggregazione di tutte quelle energie e menti del mondo civico ed associazionistico che rappresentano la parte viva della città, sempre impegnate nei loro ambiti con iniziative ed attività, possono rappresentare delle modalità utili per costruire, attraverso un confronto fatto di dialogo edificante, un progetto condiviso di crescita della nostra città fondato sulle risorse che il territorio naturalmente offre e teso a garantire nuove opportunità per le varie fasce della popolazione, infine capace di risvegliare l’interesse della cittadinanza e perciò proporsi come credibile alternativa alle prossime elezioni.
Movimento LARINascita