L’ANIEM (Associazione Nazionale Imprese Edili a cui l’ACEM aderisce), recependo anche le osservazioni elaborate dall’ACEM, ha presentato alla Presidenza del Consiglio le proposte sulla riforma degli appalti pubblici.
Tra le priorità ritenute essenziali dall’ANIEM la valorizzazione del know how reale delle imprese nella qualificazione: personale, attrezzature ed esperienze; la trasparenza e professionalità delle commissioni giudicatrici; l’obbligo di pubblicità delle scelte della Pubblica Amministrazione sull’intero iter della commessa: dalla fase pre gara alle eventuali varianti approvate; il maggiore rigore e selettività nell’uso dell’avvalimento; l’esclusione automatica delle offerte anomale nei casi di utilizzo del massimo ribasso.
“Riteniamo che negli appalti e nelle concessioni di lavori, ai fini della qualificazione delle imprese, sia fondamentale valorizzare le risorse umane nell’organico aziendale – spiega il Vice Presidente dell’ANIEM Angelo Santoro – con particolare attenzione alla manodopera, ossia alla forza operaia, per premiare le imprese che abbiano un know how reale e per incentivare le assunzioni. L’avvalimento deve essere più rigoroso e solo per alcune parti specialistiche delle lavorazioni, perché non è concepibile che un soggetto che nulla sa di edilizia, facendosi prestare i requisiti possa eseguire opere intere”.
Tra le proposta presentate alla Presidenza del Consiglio la valorizzazione del dato inerente le attrezzature tecniche di proprietà, in quanto indice dell’interesse ad effettuare investimenti sui lavori e la necessità che nei bandi di gara o negli inviti la stazione appaltante indichi se nel lavoro oggetto dell’appalto vi siano lavorazioni che per la loro specificità richiedono di essere eseguite da imprese con esperienza qualificata: in tal caso, le imprese che intendano partecipare dovrebbero dimostrare in maniera rigorosa di aver maturato una significativa esperienza in lavori analoghi a quelli da affidare.
L’Aniem presenta le proposte sulla riforma degli appalti
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