L’Altra Europa con Tsipras Molise: proposta di iniziativa popolare per l’abrogazione del pareggio di bilancio

Nell’aprile del 2012, sul finire della legislatura, il Parlamento approvò la modifica dell’art. 81 della Costituzione, introducendo il principio del pareggio di bilancio. A tale approvazione si arrivò in tempi rapidissimi e con voto pressoché unanime, dietro pressione della BCE, della Commissione  Europea e del FMI, che usavano l’elevato livello dello spread come arma di ricatto. L’intero arco delle forze parlamentari (dal PdL alla Lega al PD) votò compattamente la modifica dell’art. 81, andando oltre le stesse “richieste” della trojka di inserire il principio di pareggio del bilancio nella legislazione ordinaria degli Stati firmatari del fiscal compact. Con tale operazione si è elevato al rango di principio costituzionale il postulato fondamentale del neoliberismo che informa di sé l’Europa dei banchieri a trazione tedesca: che il pubblico debba arretrare verso funzioni sempre più residuali e che lo Stato, lungi dal garantire il benessere dei cittadini e una equa organizzazione della società, debba svolgere esclusivamente-o quasi-il compito di garante degli interessi dei creditori, cioè degli speculatori e del capitale finanziario. Riducendo drasticamente la possibilità dello Stato di programmazione e di indirizzo nelle questioni cruciali dell’economia, si dà un colpo mortale alla politica e, quindi ,alla stessa democrazia. Non è un caso che nella stessa temperie politica che ha visto l’introduzione del pareggio di bilancio-quella del governo “tecnico” di Monti-abbia visto la luce quel “decreto Balduzzi”,  che sta andando ora in attuazione e che definanzia drasticamente la sanità, mettendo fortemente in discussione la qualità del sistema sanitario, i livelli di assistenza e il diritto alla salute.
La legge costituzionale n.1 del 2012 e il governo Monti hanno avuto un ruolo  fondamentale  nel sancire, dopo una lunga, ventennale incubazione, l’approdo del sistema politico italiano verso la sua attuale configurazione di garante organico, nel nostro Paese, dell’ordine neoliberista. Con Renzi non c’è più bisogno del paravento “neutro” della tecnica. Quello che appariva una dolorosa necessità “oggettiva”, ora risulta tenacemente voluto, frutto di  chiara scelta politica. Renzi è un politico “puro”, non un tecnico.In questo contesto, lanciare una campagna tesa a ribadire la natura costituzionale dell’intangibilità dei diritti fondamentali delle persone : istruzione, sanità ,lavoro, reddito, abitazione, è di grande importanza e può consentire di aggregare un ampio schieramento di forze sociali, politiche e di movimento e di suscitare un’ampia mobilitazione popolare attorno ad un obiettivo la cui rilevanza politica è evidente.Lo strumento c’è, ed è la nostra proposta di legge di iniziativa popolare, sostenuta da esponenti del modo sindacale, della cultura, della politica e dell’associazionismo, per l’abrogazione del pareggio di bilancio in Costituzione . Stiamo avviando anche in Molise la raccolta delle firme a sostegno della proposta e un’intensa campagna di informazione e sensibilizzazione.
Del resto, le ricadute nella nostra regione delle politiche di bilancio si avvertono pesantemente:
–    Sulla sanità, per la quale il riassetto previsto dalla giunta regionale, in attuazione del “decreto Balduzzi”, lungi dal tagliare gli sprechi, andrebbe ad incidere sulla qualità e quantità delle prestazioni e sui livelli essenziali di assistenza
–    Sulla scuola, che dopo i tagli feroci imposti dal piano Tremonti-Gelmini (8 miliardi di tagli,  che hanno portato anche da noi alla perdita di oltre 1000 posti di lavoro nel settore) vede perpetuarsi la tendenza sciagurata alla riduzione del trasferimento dei fondi  alle scuole, con conseguente soppressione o riduzione dei corsi di sostegno e delle attività extracurriculari di arricchimento dell’offerta formativa e con l’impossibilità di pagare regolarmente i supplenti
–    Sugli Enti Locali (Comuni e Province), con tagli che, dopo aver azzerato le risorse per investimenti, incidono ora sulla stessa spesa corrente. Non vengono più garantiti il riscaldamento e la manutenzione delle scuole. Istituzioni storiche come la biblioteca “Albino” di Campobasso vengono fatte decadere e ridimensionate nella loro funzionalità. Le Province non hanno più i soldi per la manutenzione delle strade. I Comuni non sono più di grado di garantire la manutenzione delle reti urbane, né di provvedere alla cura dell’ambiente urbano, né di far fronte, nei centri maggiori, alla sempre più grave emergenza abitativa
-Sulla presenza dello Stato , che nel nostro territorio diventa sempre più residuale, a seguito della soppressione delle strutture decentrate dei ministeri, della chiusura degli uffici postali nella gran parte dei comuni, dello spostamento fuori regione degli uffici direzionali delle partecipate che forniscono i servizi di rete.

Per Discutere di questi temi e per organizzare la campagna di informazione e la raccolta delle firme sulla  proposta di iniziativa popolare per l’abrogazione del pareggio di bilancio, L’ALTRA EUROPA CON TSIPRAS-MOLISE indice una assemblea pubblica venerdì 6 marzo, alle ore 17:30, presso il cinema “Alphaville”, in via Muricchio 1° Campobasso.

INTERVERRA’ L’ON. RUSSO SPENA  giurista-costituzionalista, membro del Comitato Nazionale
L’ALTRA EUROPA con TSIPRAS – MOLISE

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