Come Gruppo consiliare del Partito Democratico abbiamo presentato una mozione per impegnare il Presidente Toma a sostenere il potenziamento e l’ampliamento dello scalo pugliese ed avviare iniziative concrete affinchè l’intera area aeroportuale diventi un distretto produttivo europeo, capace di generare rilevanti e qualificate ricadute economiche ed occupazionali anche per il Molise.
Attraverso un coraggioso piano di sviluppo, infatti, Aeroporti di Puglia ha previsto un investimento di 60 milioni (per gli scali di Bari, Brindisi, Foggia e Taranto-Grottaglie). Si tratta di investimenti in infrastrutture, organizzazione interna e sviluppo del network che consentiranno di rendere gli scali pugliesi generatori di ricchezza anche per i territori regionali e limitrofi (come il Molise) più ancora di quanto già non lo siano, soprattutto attraverso la previsione di nuove rotte verso destinazioni europee ed intercontinentali (Nord Europa, Paesi dell’Est, Nord America).
Il finanziamento, della durata di 12 anni, ha lo scopo di supportare il piano di investimenti previsto nel contratto di programma di AdP con ENAC 2019-2022 (di circa 101 milioni), con il Piano strategico che conta, entro il 2028, di movimentare 11 milioni di passeggeri sugli aeroporti pugliesi. In particolare, la Regione Puglia ha già chiesto a Ryanair di esaminare seriamente la possibilità di utilizzare almeno uno degli altri due aeroporti pugliesi, quello di Foggia o quello di Taranto. E su questo, la Regione Molise può e deve far sentire la propria voce, indicando e puntando su quello della Capitanata, fortemente connesso al sistema viario e ferroviario con la provincia di Campobasso.
È lampante, infatti, che il potenziamento del “Gino Lisa” contribuirà al rilancio dello scalo e al conseguente sviluppo del traffico commerciale funzionale alle esigenze di mobilità dei centri della Puglia (dai Monti Dauni, al Gargano al Tavoliere) e del Molise (Fortore, Basso Molise), e di parte del Beneventano, che rappresentano dei poli attrattivi dell’industria delle vacanze e del turismo.
Da ultimo, non dobbiamo dimenticare l’adesione della Regione Molise alla Zona economica speciale “Adriatica”, in corso di istituzione da parte della Regione Puglia, quale mezzo per attrarre investimenti, ridurre le burocrazie, accompagnare gli insediamenti, attivare ricchezze e lavoro, a cominciare dal Porto di Termoli, che di certo sarà rafforzata dalla presenza di un grande aeroporto, contribuendo alla ripresa economica anche del Molise. Micaela Fanelli