Lo stenting carotideo, insieme all’angioplastica, rappresenta una procedura consolidata nella pratica
medica che sostituisce l’intervento chirurgico tradizionale teso a liberare le arterie carotidee da
stenosi che possono ostacolare il transito del sangue e generare emboli causa dell”ictus celebrale.
Nel reparto di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell’I.R.C.C.S. Neuromed queste
procedure sono da anni consolidate insieme ad un continuo studio sull’utilizzo di nuove tecnologie
in ausilio alle metodiche applicate.
Rientra in questa concezione, di studio e formazione, l’ultimo collegamento in diretta avvenuto tra
le sale operatorie di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare dell’Istituto di Pozzilli e il congresso
tenutosi a Frascati (Roma) dal titolo “Corso teorico e pratico di IVUS nelle procedure vascolari
aortiche e periferiche”.
L’intervento è stato eseguito dal dottor Enrico Cappello, responsabile della Chirurgia Vascolare ed
Endovascolare, preceduto da una relazione con cui il dottore ha illustrato i diversi aspetti della
chirurgia carotidea e l’utilizzo di queste nuove procedure con tecnologia avanzata. Il collegamento
con la sala congressi romana ha consentito ai presenti, dirigenti di strutture complesse provenienti
da tutta Italia, di interloquire con gli operatori nel corso dell’intervento. Presenti al tavolo operatorio
durante la diretta, il dottor Domenico Cecere e il dottor Vincenzo Carrieri che fanno parte
dell’equipe di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare del Neuromed.
“Al Neuromed – dice il dottor Enrico Cappello – è stato chiesto di mostrare l’utilizzo e l’utilità di
sistemi di ecografia intraluminale nel trattamento della patologia carotidea, in particolar modo nelle
stenosi carotidee che servono a prevenire l’ictus. L’intervento ha consentito di mostrare
l’introduzione di uno stent di ultima generazione all’interno della carotide interna partendo
dall’arteria femorale . È stata valutata l’efficacia dello stent tramite una ecografia intraluminale,
vale a dire un ecografo ad alta risoluzione presente al di sopra di un piccolo catetere, grande circa
due millimentri, che consente di visualizzare lo stent dall’interno e di vedere tutte le eventuali
imperfezioni dopo il suo posizionamento. Questo permette una maggiore precisione e sicurezza.
L’intervento è stato apprezzato da colleghi provenienti da tutta Italia, c’è stata un’ampia discussione
sul caso tesa anche a conoscere quali sono le tecniche utilizzate nell’Istituto Neuromed considerato
tra i maggiori centri per il trattamento della patologia carotidea a livello nazionale”.
La sala operatoria dell’I.R.C.C.S. Neuromed in diretta al Congresso di Chirurgia vascolare di Frascati
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