La riforma Renzi – Del Rio anche in Molise fa sentire i suoi effetti

Un detto toscano, visto che in Italia da qualche anno si respira l’aria che aleggia sugli argini dell’Arno, dice “siam giunti alla stagion dei fichi” ossia se non si riforma ora non si riforma piu’. E la riforma voluta fortemente dall’ex signore della gigliata augusta florentia Matteo Renzi e dal ministro Graziano del Rio e’ arrivata anche nella ventesima regione d’Italia con l’elezione del presidente della provincia o di quello che rimane dell’ente che per anni ha rappresentato il vertice politico amministrativo dell’italietta suddivisa ora piu’ che mai in piccoli o grandi potentati. Provincia che, ha visto eleggere al vertice il sindaco del capoluogo di regione e il consiglio dei 10, si badi bene non e’ quello temutissimo che agiva nella Venezia del 500 governato dai dogi Dandolo e Faliero, ma dieci persone che affiancheranno il presidente nella difficile arte del governo provinciale, che, visto le sparute competenze rimaste, ha piu’ l’aspetto di un monumento alla memoria. Sulle modalita’ di elezione stendiamo un velo di silenzio in quanto, mai come questa volta e’ stata calpestata la parola democrazia, e sulle persone non vogliamo infierire sia per mancanza di dati oggettivi, sia perche’ non e’ il momento di dare addosso all’untore che si e’ trovato a far parte di un meccanismo di difficile regolazione. Una cosa sola pero’ consentiteci di dirla senza timore di errore e soprattutto di smentita perche’ palese, se la riforma e’ questa ossia le cose si gestiscono tra partiti senza il contributo degli elettori, significa che il detto utilizzato per questa chiacchierata e’ quanto mai calzante. A molti degli sponsor e dei supporter che si affannano a mettersi in mostra pur di dire sono stato io l’artefice della elezione diciamo una cosa: smettetela di agitarvi perche’ le vere vittime del sistema siete voi che non avete capito assolutamente che favorendo questo stato delle cose siete rimasti intrappolati in un qualcosa d’indefinito che si ritorcera’ a breve contro di voi e che fara’ rimpiangere il “ vecchio” sempre che si tratti di “vecchio” visto i risultati ottenuti anche perche’ moltissimi non sanno cosa significa; perche’ non c’e’ nulla da capire se non una cosa destra o sinistra chi e’ al vertice decide per tutto e tutti e il cittadino consensiente o no fiche’ le cose rimangono tali subisce e subira’ ancora per molti anni.
Massimo Dalla Torre

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