La riflessione/ Per un’economia etica e sostenibile

In un’epoca caratterizzata da diverse crisi concomitanti, quali; guerre, nuove forme di povertà, crescenti disuguaglianze sociali e di reddito, l’umanità si trova di fronte a due trasformazioni epocali: la rivoluzione digitale e il passaggio a un modello di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. L’attuale momento richiama con urgenza la necessità di rivedere i paradigmi di sviluppo che hanno dominato fino ad ora.

Seve progettare e promuovere una visione dell’economia che coniughi etica e sostenga la sostenibilità, occorre  identificare ragioni originali e solide per approcciare il mondo del lavoro, bisogna lasciarsi alle spalle una certa mentalità novecentesca, essere capaci di cambiare e di aggiornarsi rimane una chiave essenziale di ogni imprenditore ed ente associativo, anche perché, aggiornarsi non è sinonimo di snaturarsi ma, al contrario, volontà di comunicare chi si è rispetto alla realtà di oggi. Le imprese oggi sono chiamate ad affrontare un cambiamento che pone, sempre più, al centro lo sviluppo umano, quindi, è necessario riscoprire l’importanza di rapporti umani vivi e profondi, in particolare tra chi opera tutti i giorni nel medesimo contesto economico, ed è necessario riconnettere le persone attraverso la condivisione di esperienze, che possano essere un luogo di sfide e confronti.

Serve ripensare e promuovere una visione dell’economia che coniughi etica e azione, portando a una crescita che sia integrale, che non si limiti solo agli aspetti economici ma che abbracci soprattutto il pieno sviluppo umano, in questo contesto, le imprese sono chiamate a giocare un ruolo cruciale, non come semplici entità economiche, ma come attori principali di un processo di rigenerazione sociale e ambientale. L’imprenditoria, non tanto quella dei fondi di investimento ma soprattutto quella dal volto umano. oggi avrebbe molto da dire, ma urge che acquisisca una voce nel dibattito pubblico, con un attivismo particolare, perché il rischio è quello di perdere l’occasione di contribuire significativamente alle politiche per la sostenibilità e per la transizione tecnologica a livello nazionale e sovranazionale.

Non si può lasciare questo processo alle sole burocrazie europee e ai policy maker internazionali, serve un “supplemento d’anima”,non si possono limitare i percorsi politici alle sole misure tecniche, perché se manca la componente culturale, dovrebbe essere la visione umanistica a permeare l’impresa. L’imprenditore deve essere configurato come colonna portante di ogni economia sana, una figura capace di creare lavoro e innovazione, e deve essere distinto nettamente dalla figura dello speculatore, occorre evidenziare la dimensione etica che deve guidare l’agire economico.

L’imprenditoria nel contesto odierno, e stata caratterizzata da molteplici crisi e da due transizioni epocali, quella digitale e quella verso la sostenibilità integrale, oggi è chiamata ad operare concretamente per sostenere e favorire l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo equo, solidale, inclusivo e integralmente sostenibile. L’impresa come motore dello sviluppo e dell’innovazione deve svolgere un ruolo strategico nel promuovere una visione e una realizzazione di una economia che sia non solo produttiva ma anche inclusiva, solidale, rispettosa della dignità umana e del principio di sussidiarietà.

Alfredo Magnifico

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