Il presidente della Provincia di Campobasso Rosario De Matteis nel comunicare l’approvazione del bilancio 2014 da parte del Consiglio, ringrazia la struttura e il suo vice presidente Fabio Talucci per il lavoro svolto e gli sforzi profusi. “Quella di stamane – dichiara De Matteis – è stata l’ennesima dimostrazione di una maggioranza che lavora, di un gruppo compatto, che ha visto approvato un bilancio con 10 voti favorevoli ed 1 astenuto (assenti i consiglieri Crema, Cerio, Durante e D’Ambrosio), con la minoranza fuori dall’aula.
E così mentre da Roma si tenta di svuotare le Province, di eliminarle dalla Costituzione, mentre questo governo continua a tagliare le risorse spostando di fatto l’attenzione dell’opinione pubblica dai veri problemi del Paese, noi continuiamo a lavorare quotidianamente per e sul territorio. Un bilancio semplice, con diversi indirizzi politici, realizzato col poco di cui si dispone: basti pensare che nel 2011 i contributi erariali ammontavano a circa 17,5 milioni di euro, ora 1,7. Credo che non serva alcun commento sulle cifre”. “Sarà uno degli ultimi bilanci di un ente eletto dal popolo – afferma l’assessore al ramo Talucci – per una Provincia svuotata e limitata per la sua programmazione anche e soprattutto dal Patto di stabilità, specie per gli investimenti. Ad ogni modo possiamo comunque sostenere che l’ente nel 2014, con un monitoraggio costante della spesa, si mantiene a galla, rispettando le norme previste dal Tuel. La spesa del personale è scesa di 1,5 milione di euro, le entrate tributarie sono invariate ad eccezione dell’Ipt che resta al 20%, l’indebitamento non è preoccupante tanto che potremmo (ma non lo faremo) anche accendere mutui fino alla scadenza del mandato. Le entrate tributare restano il 90% delle nostre risorse, visto e considerato che sono anni che i trasferimento di risorse finanziarie e umane dalla Regione permangono nulli o comunque insufficienti a sostenere le attività connesse con le funzioni conferite e delegate. E su questo credo occorra rivedere le modalità di concessione e soprattutto il pagamento dei trasferimenti regionali. Sono dell’avviso – continua Talucci – che sia indispensabile una rivalutazione dei contributi regionali, molto spesso parametrati a costi dei servizi di molti anni fa e del riconoscimento alle Province non solo dei costi diretti di gestione della funzione trasferita o delegata, ma anche di quelli indiretti (personale servizi di supporto, consumi energetici, manutenzioni immobili…). Alla luce di quanto esposto, per la spesa corrente siamo riusciti a raggiungere l’equilibrio di bilancio annullando le spese correnti non obbligatorie, riducendo al minimo le spese degli uffici (acquisto beni, automezzi, vestiario), riduzione al minimo per le manutenzioni stradali e scolastici. Un quadro drammatico di svuotamento funzioni e casse”.