La posizione di Italia Nostra sulle Trivelle: Si al Referendum del 17 aprile

Sabato 27 febbraio u.s. si è svolto a Roma, presso la sede di Italia Nostra, un seminario avente come tema “La posizione di Italia Nostra sulle Trivelle”. Il Direttivo Nazionale e i Coordinamenti regionali hanno ribadito la assoluta avversione ad ogni sorta di colonizzazione dei nostri Territori e ad ogni tipo di scempio paesaggistico e si sono schierati a sostegno del SI’ per il Referendum indetto per il prossimo 17 aprile.
All’incontro sono intervenuti esperti e studiosi, quali  il prof. Giuseppe Gisotti, presidente SIGEA (Società Italiana di Geologia Ambientale), il Prof. Franco Ortolani, docente di Geologia all’Università Federico II di Napoli, i quali hanno messo in evidenza i pericoli connessi all’attività di trivellazione: rischio di subsidenza indotta dalla attività estrattiva, produzione di rifiuti pericolosi, inquinamento  del suolo, sottosuolo, acque superficiali e profonde, possibilità di influenzare l’attività sismica e di compromettere definitivamente la qualità e quantità delle risorse idriche.
Il Prof. Alessandro Segale, docente di Economia Ambientale e Marketing del turismo alla Statale di Milano ha messo anche in risalto l’antieconomicità, per le imprese, di tale attività e il danno che invece essa provoca ad altre attività economiche del territorio con particolare riferimento all’agricoltura, al paesaggio, alla pesca e al turismo sostenibile.

Il Presidente della Sezione di Italia Nostra Campobasso, presente all’incontro insieme al socio Avv. Piero Orlando, ha illustrato l’attuale situazione sui permessi in terra e in mare in Molise, facendo rilevare che circa il 65% del territorio molisano risulta essere nelle mire delle società petrolifere e ponendo particolare attenzione alla nuova istanza per indagini geofisiche avanzata dalla IRMINIO s.r.l. in un’area di 87 kmq comprensiva dei comuni di Mirabello Sannitico, Cercepiccola, Ferrazzano, Cercemaggiore, San Giuliano del Sannio, Gildone, area, oltretutto, ad altissimo rischio sismico, come è dimostrato dal distruttivo terremoto del 26 agosto 1805 (terremoto di S. Anna) e dal recente lungo sciame sismico dello scorso mese di gennaio. Inconcepibile e dannoso, quindi, risulta qualsiasi intervento che vada a snaturare la predisposizione di una regione come il Molise a trarre sostentamento economico da forme diverse da quelle ad essa consone, come l’agricoltura ed i suoi prodotti, il paesaggio, la ricchezza di beni storici e archeologici; in essi il Molise dovrebbe trovare nuova linfa per lo sviluppo e per un turismo rurale e culturale.

Italia Nostra è da sempre in prima linea contro la scriteriata e dannosa politica di sfruttamento del suolo, avversando impianti non rispettosi dell’ambiente e del Paesaggio e forme speculative che ruotano intorno a progetti ed opere legate alle trivellazioni o agli impianti dell’energia rinnovabile, tra i quali l’industria dell’eolico, del solare e delle biomasse, fuorvianti e false soluzioni per una sana politica energetica nazionale, che dovrebbe, invece, basarsi soprattutto sul risparmio e sull’efficienza.

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