I membri dell’Associazione Armatori Pesca del Molise, l’unica associazione armatori esistente, esprime il pieno dissenso alle parole di soddisfazione espresse in merito all’ultimo decreto emesso dal Ministero per la regolamentazione dell’attività di pesca nell’anno 2020.
Nel corso dell’assemblea soci odierna è stato analizzato il testo del decreto oggetto di discussione e molti sono i punti che suscitano perplessità, tra i più eclatanti la “postilla” in cui si paventa addirittura la possibilità di non avere risorse per corrispondere il premio di arresto temporaneo obbligatori alle imbarcazioni. Quindi c’è l’obbligo ma senza la garanzia dell’indennizzo. Inoltre le restrizioni previste per Mar Mediterraneo Occidentale “spaventano” per ciò che potrà “calare d’alto” anche per l’Adriatico.
I soci dell’Associazione Armatori Pesca del Molise sono ben consapevoli della necessità di dover attuare delle misure di salvaguardia del mare e della risorsa ittica perché è l’unico modo per tutelare altresì il mestiere del pescatore. Da anni l’Associazione Armatori collabora con la Regione Molise e l’istituto di ricerca scientifica riconosciuto presente sul territorio per la redazione di un piano locale di gestione dell’attività di pesca che prevede reali misure di salvaguardia della risorsa ittica e dell’ambiente marino che garantirebbero un futuro migliore sia per la risorsa che per le imprese ittiche.
Un diverso e miglior modo di gestione della risorsa marina è possibile in alternativa al fermo tecnico attuale, attuando delle semplici misure di “minor costo” non imposte dall’alto ma concertate e decise con i pescatori che più di chiunque altro conoscono la realtà della pesca, vivendo sulla propria pelle le varie problematiche.