Nel territorio di Colle d’Anchise le antiche costruzioni del mulino e della centrale idroelettrica ed il parco fluviale sono diventate centro di attrattiva per viaggiatori provenienti da tutta Italia e non solo.Addormentarsi cullati dal suono dell’acqua che scorre nel canale d’adduzione che porta l’acqua alla centrale, ed affacciarsi alla finestra e vedere la splendida natura che rende unico il parco fluviale è una esperienza indimenticabile che vivono i viaggiatori che soggiornano nella dimora storica della Piana dei Mulini.
Questo piccolo borgo sotto la tutela del Ministero per i Beni e le attività culturali è il risultato della volontà e della lungimiranza di imprenditori che hanno saputo cogliere le opportunità di una giusta collaborazione tra privato e pubblico ed hanno saputo valorizzare tutte le ricchezze e le capacità lavorative del territorio. E’ il 1998 l’anno di inizio di questo progetto con la creazione della S.T.A.R., Servizi, turistici, archeo rurali. E’ già nel nome la mission della società che si pone l’obiettivo di recuperare le strutture settecentesche dell’antico mulino, poi centrale idroelettrica e della masseria e di attuare il parco fluviale oggi inserito nelle aree SIC, siti di interesse comunitario. E’ Michele Lucarelli, curatore del progetto ed amministratore della società, ad illustrarci la nascita e la realizzazione di questo progetto.
“Questa ansa del fiume da sempre denominata Piana dei mulini, è stata nel passato luogo di transito. Era la via più breve di comunicazione per chi dall’area di Boiano doveva raggiungere Campobasso. In questa ansa ci sono i resti del Ponte Spina, che abbiamo provveduto a ripulire dagli arbusti, che rappresentava nel passato uno dei pochi punti di attraversamento del fiume Biferno, un fiume che prima della cessione delle acque all’acquedotto campano aveva una portata molto più alta e rappresentava un vero ostacolo al transito delle persone da una sponda all’altra. Resti murari riportati recentemente alla luce fanno intendere che una prima costruzione esistere già nel 1500. Certamente nel 1700 risultava attivo il mulino ad acqua poi trasformatosi in centrale idroelettrica. Qui c’era anche un centro per la colorazione della lana a conferma dello stretto legame con le attività collegate alla transumanza. E’ un’ansa del fiume ricca di fascino dove i canali che portano l’acqua alla centrale danno al territorio un’atmosfera magica, rafforzata da una vegetazione prorompente e da una scenografia fatta di colline degradanti. Queste componenti fanno unico questo sito paragonato, dagli esperti del settore, a Borghetto sul Mincio altra realtà di dimora storica orizzontale attraversata dal fiume.”
Il 29 luglio del 2002 è la data di apertura al pubblico di questa struttura, abbandonata negli anni 60 quando le centrali elettriche lungo i fiumi sono diventate non più competitive e redditizie. Un lungo periodo di abbandono poi l’idea di unire in una società il proprietario del bene, un artigiano, ed un imprenditore che poi sarebbe stato anche l’amministratore, Michele Lucarelli. Una parte essenziale nel progetto la svolge il comune di Colle d’Anchise nel cui territorio rientra la piana dei Mulini.
“ Ho sempre amato questo territorio dove, da ragazzo, venivo con mio padre originario del posto. Tra le occasioni principali d’incontro l’uccisione del maiale, un rito che diveniva il modo per incontrarsi tutti, parenti ed amici, una famiglia allargata che si scambiava in quell’occasione informazioni e programmava attività. Ricordi ammantati di nostalgia che hanno rafforzato l’idea dell’importanza del contatto umano e della ricchezza dell’esperienza condivisa. E’ la stessa idea che ha reso vincente ed ormai irrinunciabile il ricorrente appuntamento della Festa del maiale giunta alla dodicesima edizione che oltre all’esaltazione della tradizione locale diventa un luogo di incontro fra allevatori locali, coltivatori, studiosi del settore. Sono convinto della grande ricchezza del nostro territorio e delle sue peculiarità che vanno coltivate e divulgate per creare ricchezza. Il massimo coinvolgimento delle potenzialità locali ci permette di crescere insieme, senza invidie e con l’orgoglio di essere parte di un progetto vincente. Sono del posto le persone che lavorano nella struttura, locali le maestranze che hanno ristrutturato gli edifici, locali tutti i prodotti offerti agli ospiti della struttura che rientra nella categoria di Albergo diffuso in cui il principio dell’accoglienza si sposa con la valorizzazione delle peculiarità del territorio e la valorizzazione delle risorse e delle tipicità autoctone.”
Il Molise orgogliosamente è rappresentato dalla Piana dei Mulini nel panorama delle dimore storiche, gioiello di un’Italia che riesce con questo connubio tra storia, tradizione e confort ad attrarre il turista che vuole dare valore e significato ai propri viaggi.
Francesco Adamo