“Di solito non abbiamo l’abitudine di rispondere alle accuse che giungono per mezzo stampa, ma in questo caso non possiamo esimerci dal fare le necessarie precisazioni alle affermazioni del neo eletto Assessore comunale ai Lavori pubblici del comune di Campobasso, Pietro Maio”. La nota in risposta al rappresentante di Palazzo San Giorgio arriva dalla minoranza (e non solo) in consiglio regionale.
“Il signor Maio, dall’alto del suo primo incarico istituzionale, si sente forse legittimato a lanciare accuse dal pulpito verso chi per anni ha amministrato questa regione con il massimo impegno e tenendo a mente il benessere collettivo.
Abbiamo letto di dodici anni di gestione fallimentare, di 11 mila posti di lavoro persi per colpa dei passati governi di centrodestra: da parte nostra invitiamo Maio a documentarsi meglio, come dovrebbe essere dovere da parte di chi riveste un’importante carica istituzionale ed a chiedere presso l’Assessorato al Lavoro i dati di monitoraggio di quegli anni, dai quali potrà evincere che non solo il Molise ma tutto il territorio nazionale è stato colpito a partire dal 2009 da una profonda crisi strutturale dalla quale con grande fatica si sta cercando di uscire, con un lavoro congiunto alla ricerca di una propria unità di intenti.
Lo invitiamo anche ad andarsi a documentare sull’oggetto della convocazione del consiglio monotematico, richiesto per discutere in merito alla stipula di un Patto per il lavoro in favore dei giovani per rilanciare l’occupazione e la struttura economica e sociale del Molise. Questa potrà essere un’occasione per individuare quali possono essere i canali di ripresa per il tessuto produttivo del Molise, per dare una possibilità di lavoro ai giovani disoccupati e fuori da ogni percorso di formazione e crescita, altro che propaganda!
Tra l’altro, leggendo l’atto, Maio si sarebbe reso conto che non solo il centrodestra ha aderito all’iniziativa, ma anche esponenti del consiglio di diversa collocazione politica.
Anche per il riconoscimento dell’area di crisi da parte nostra non c’è nessun ostruzionismo, anzi da oltre un anno abbiamo condiviso un ordine del giorno in merito, e non abbiamo esitato ad attivarci non solo presso la nostra delegazione parlamentare ma anche presso i vertici ministeriali.
Il consenso ricevuto dagli elettori non fa altro che legittimare l’operato di chi per anni ha lavorato con grande professionalità, ed è proprio lo stesso consenso che ne determina la permanenza, in quanto persone e amministratori, nel Consiglio regionale.
A chiosa di tutto ciò, uno degli esponenti del centrodestra vuole ricordare un esempio di buona prassi al signor Maio: il Piano di stabilizzazione per gli oltre mille lavoratori LSU, concertato con il Ministero del Lavoro, con un fondo di 8 milioni e 325 mila Euro, stipulato nel 2010, risultato molto importante raggiunto dal precedente Governo di centrodestra e dai comuni, anche da quello di Campobasso; comune di cui uno degli amministratori, Maio, oggi dal suo pulpito pontifica, mentre ieri ha cavalcato e apprezzato tale traguardo. Complimenti….”.
La minoranza in Regione: Maio, dall’alto del suo primo incarico istituzionale, prima di pontificare si documenti
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