“L’importanza del Matese, nelle strategie di conservazione nel nostro Paese, è fondamentale ed è testimoniata dall’essere stata individuata come area prioritaria per la conservazione della biodiversità da parte del Ministero dell’Ambiente, oltre ad esser un’area con un indubbio valore storico, culturale e sociale. Il Massiccio del Matese è una delle principali aree naturalistiche e un corridoio ecologico di fondamentale importanza per la conservazione di specie prioritarie presenti sulla dorsale appenninica: dall’orso al lupo fino al camoscio appenninico, e per queste specie il Matese rappresenta uno snodo fondamentale per la loro buona conservazione”. Con queste parole la consigliera Angiolina Fusco Perrella, insieme ad altri rappresentanti in seno al consiglio regionale, ha impegnato, tramite la presentazione di una mozione urgente, il presidente Frattura a “procedere attraverso le strutture competenti alla revoca dell’autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse vegetali nella zona consortile del comune di Campochiaro”.
Con Determinazione Dirigenziale n. 24 del 23 giugno 2014 del Servizio programmazione politiche energetiche è stata autorizzata la Società CIVITAS S.r.l. a realizzare un impianto di produzione di energia elettrica da biomassa vegetale legnosa della potenza di 0,999 MWe nel comune di Campochiaro; la società è stata autorizzata all’utilizzo delle seguenti biomasse: derivanti da attività agricole-industriali-forestali e da coltivazioni energetiche. Il Tar Molise, con sentenza n. 395/2013 del 04.06.2013, ha provveduto ad annullare per vizi procedimentali l’autorizzazione unica rilasciata con la determinazione dirigenziale n. 45 del 7 maggio 2012 (la società CIVITAS S.r.l. con nota prot. n. 24494 del 27.06.2013 ha rinnovato presso gli uffici regionali competenti la procedura per il rilascio dell’autorizzazione unica per la realizzazione e l’esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica alimentato da fonte rinnovabile (biomasse vegetali) della potenza di 0,999 MWe, nella zona del Consorzio per lo sviluppo industriale Campobasso – Bojano); il comune di Campochiaro, nella seduta della conferenza dei servizi del 20.12.2013, aveva depositato delle osservazioni concernenti l’omessa zonizzazione del territorio e la classificazione della qualità dell’aria, per le quali la regione Molise risultava diffidata dal Ministro dell’Ambiente; lo stesso comune aveva richiesto la sospensione del procedimento, sollevando la questione secondo cui il parere espresso, secondo quanto riferito dal dirigente del Servizio Valutazione, Prevenzione e Tutela dell’Ambiente, “è stato formulato solo sulla base di conoscenze generali dell’opera e non sulla scorta di uno studio d’incidenza che contenesse informazione sufficienti in merito alle questioni sull’avifauna”.
Il 25 giugno il Vicepresidente Petraroia e l’Assessore Facciolla hanno presentato una proposta di legge recante “Misure urgenti per le gestione coordinata delle energie rinnovabili e la tutela della biodiversità nella Regione Molise; tale proposta normativa prevede la stesura entro sei mesi, prorogabili a dodici, dall’entrata in vigore della legge del Piano Energetico Regionale, sospendendo contestualmente “l’iter autorizzativo per impianti fotovoltaici in zona agricola, eolici e per centrali a biomasse di potenza superiore a 1 MW”; in base al D.Lgs. n.387/2003, è necessaria l’Autorizzazione Unica per gli impianti a biomasse per la produzione di energia elettrica di potenza superiore a 200 kW, mentre per gli impianti alimentati da gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas, la soglia è di 250 kW. Al di sotto di tali soglie il regime autorizzativo previsto dal D.Lgs. n.28/2011 è quello della Procedura Abilitativa Semplificata (PAS), a meno che gli impianti non ricadano nelle fattispecie di quelli realizzati in edifici esistenti o operanti in cogenerazione, per i quali valgono altri riferimenti normativi.
“Un impianto di produzione energetica di questo tipo potrebbe avere un impatto molto negativo sul territorio nel quale andrà ad operare, quello del Parco del Matese; i comitati ambientalisti – continua la nota – hanno sollevato una serie di criticità a favore della difesa dell’ambiente, del turismo, del territorio e delle sue risorse agroalimentari, sottolineando inoltre come il Molise non sia notoriamente un gran bacino di approvvigionamento di biomassa legnosa, soprattutto se si considera il discorso filiera corta, presupposto fondamentale affinché una centrale a biomasse possa dirsi tale; l’attuale Governo regionale solo pochi mesi fa aveva fissato come obiettivo programmatico l’Istituzione del Parco Nazionale del Matese, allo scopo di tutelare la natura e la biodiversità, nonché promuovere la green – economy del Molise; nel 1997 è stata istituita l’Oasi WWF Guardiaregia – Campochiaro, successivamente nel 2010 istituita come Riserva Naturale Regionale, la cui estensione di 3135 ettari la rende una delle Oasi più grandi e selvagge in gestione al WWF, con un ambiente montano e forestale contrassegnato da spettacolari fenomeni carsici, come il canyon del torrente Quirino, la cascata di San Nicola (salto totale di 100m.) e le grotte di Pozzo della Neve (profondità – 1048 m.) e Bove (profondità – 913 m.) che sono tra i più profondi abissi d’Europa; lo scorso 28 giugno all’interno della suddetta Oasi è stata anche inaugurata l’area faunistica del Cervo, all’interno di un percorso che ha compreso l’importanza di un presidio del genere in una zona ricca di interessanti siti, sicuramente validi per un turismo sostenibile, sensibile e attento alla bellezza e all’importanza del massiccio a cavallo di Molise e Campania; l’impianto a biomasse autorizzato andrà ad insistere su un territorio che vede una forte presenza di aziende che lavorano nel settore dell’agroalimentare, in particolare caseifici, mettendone quindi a rischio la qualità della produzione; è doveroso ricordare come nella zona interessata si trovino la stazione sciistica di Campitello Matese, il sito archeologico di Altilia, le sorgenti del fiume Biferno e l’Ostello della Gioventù. Per questo – termina la nota – chiediamo al presidente Frattura di procedere attraverso le strutture competenti alla sospensione dell’autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da biomasse vegetali a Campochiaro”.
La maggioranza parla di Green Economy e poi autorizza la realizzazione di un impianto a biomasse
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