In tempi di crisi oltre al danno si unisce anche la beffa. In riferimento al Provv. del D. G. Asrem N° 172 del 27 marzo 2015 “Avviso pubblico per incarico a prestazione con partita IVA libero professionale per 12 medici veterinari” per un totale di 9000 ore annuali per le attività connesse alla sorveglianza epidemiologica e profilassi ai fini dell’eradicazione delle malattie infettive e diffusive e 1800 ore annuali per le attività connesse alla lotta al randagismo.
Così strutturato sembra un vero contratto della medicina specialistica la quale in Molise non è stata ancora recepita, ma dove vige solo quella per i pediatri e i medici di base. Tale Provvedimento sembra cozzare col Protocollo n° 2013/sst/86/ che va sotto il nome di: Direttiva FADDA. Infatti, secondo la direttiva del sottosegretario alla Salute, dovranno essere prorogati tutti i contratti di lavoro precari in sanità, compresi quelli atipici e flessibili. Proroga finalizzata a far sì che le Aziende sanitarie programmino al meglio l’utilizzo delle risorse umane e professionali. La proroga di tutti i contratti di lavoro dei precari in sanità sino al 31 dicembre 2016 è la direttiva che il Sottosegretario di Stato alla Salute, Paolo Fadda, ha inviato (2013) alle Regioni (in molise non ancora recepita) al fine di mantenere l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e la ricerca in sanità, stante il blocco delle assunzioni ed in attesa dell’emanazione dello specifico decreto che permetterà la stabilizzazione. La permanenza del blocco del turn-over, in sanità induce a ritenere il mantenimento in essere dei rapporti di lavoro flessibile del personale del comparto sanità, ivi compreso quello appartenente alle aree dirigenziali, medico, veterinario ecc. purchè concorra a garantire l’attuale livello di erogazioni delle prestazioni previste dai LEA (livelli essenziali di assistenza) in osservanza all’art. 32 della Costituzione. Con data 2 aprile c.a. la registrazione da parte della CORTE dei CONTI e’ stato pubblicato sulla G.U. (23-04-2015) su proposta del Ministero della Salute, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle finanze e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione il dPCM del 6-marzo- 2015 “ Disposizioni di attuazione e procedure di assunzione di personale precario del comparto sanità, di procedure di stabilizzazione dei precari con contratti ATIPICI E FLESSIBILI della sanità che da anni sono impegnati a garantire la tutela della salute con dignità, professionalità ed impegno. Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 6 marzo 2015 di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Ministero per le semplificazioni e la pubblica amministrazione disciplina le procedure concorsuali riservate per l’assunzione del personale precario del comparto sanità Art. 1 ambito di applicazione, Art.2 procedure concorsuali riservate anche al personale che alla data del 30 ot tobre 2013 abbia maturato negli ultimi cinque anni, almeno tre anni di servizio, anche non continuativo, Art.3 L’avvio delle predette procedure tiene altresì conto di quanto previsto dall’Art. 1 comma 174, della legge 30 dicembre 2004, n°311, in materia di blocco automatico del turn-over, nonché per le regioni soggette a piani di rientri. Non va trascurata la sentenza della Corte di giustizia europea sul precariato26/11/2014, una sentenza chiara e limpida che fuga ogni dubbio, sancisce la totale incompatibilità della normativa italiana in tema di contratti. Un duro colpo per lo Stato italiano, che ora non ha più alibi e deve procedere alla stabilizzazione di tutto il personale precario della scuola, della sanità, dei ministeri, comuni ecc., Se la situazione non verrà sanata nel breve periodo, essendo il nostro paese sotto procedura di infrazione da parte della Commissione europea (procedura 2124/2010) per abuso dei contratti a termine, procedura estesa ad agosto 2013 a tutto il precariato pubblico, l’Italia sarà condannata al pagamento di una multa milionaria, che certamente, con la grave crisi economica attuale, non possiamo permetterci. Una sentenza di giustizia sociale per tutti quei precari che, abusati dalla Pubblica amministrazione, senza alcun riconoscimento degli scatti di anzianità e di molti istituti contrattuali, sono stati relegati ad un angolo come se fossero figli di un Dio minore. Va menzionato a tutti i politici il discorso di Papa Francesco: “Lavoro e dignità” conseguenza di un sistema economico che non è più capace di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro! Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a favorire un’impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietà. Oltre al danno anche la beffa, ritornando ad un altro provvedimento del D.G. Asrem il 224 del 20-04-2015 con il quale si intende reclutare personale sanitario da contrattualizzare fuori regione provocando una sostanziale disparità di trattamento a danno degli attuali precari molisani. Il tutto è da ritenersi in evidente contrasto con i principi stabiliti dall’Art. 97 della Costituzione Italiana e della Legge n° 241 del 7 agosto 1990, inoltre ne fa menzione anche la Legge Regionale 3/2015 dove l’Art. 1 recita: La presente legge è diretta a garantire la migliore programmazione dell’utilizzo delle risorse umane e professionali già operanti all’interno del Sistema Sanitario Regionale. A tutto questo si aggiunge la nota del 20 gennaio 2015 del Direttore di U.O.C. Sanità Animale dove sono state programmate tutte le attività da svolgere nel corrente anno prevedendo una precisa tempistica nell’esecuzione dei controlli finalizzata al mantenimento delle qualifiche sanitarie acquisite dagli allevamenti. Programmazione valutata più volte positivamente dagli Audit svolti dalla Regione Molise ai sensi del Regolamento CE n°882/2004.
Otto veterinari collaboratori e precari