La flessione del credito all’artigianato persiste nonostante alcuni leggeri segni di inversione della tendenza

I dati resi disponibili grazie alla collaborazione tra l’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese e Artigiancassa indicano che la flessione del credito all’artigianato persiste nonostante alcuni leggeri segni di inversione della tendenza. In Molise tali segni mostrano una tendenza più accentuata verso il miglioramento. A giugno 2016 si è registrato uno stock, comprensivo delle sofferenze, concesso alle imprese artigiane di 43,5 miliardi di euro ed in diminuzione in un anno di 2,7 miliardi, pari al -5,8% (era -6,1% il trimestre precedente e -4,6% un anno prima). L’artigianato rappresenta il 5,0% del totale dei prestiti alle imprese, ma nell’ultimo anno il calo di 2,7 miliardi di euro del comparto spiega per il 12,2% della diminuzione complessiva di 21,9 miliardi di euro rilevata per i prestiti al totale delle imprese. In quattro anni (giugno 2012-giugno 2016) i prestiti all’artigianato si sono ridotti complessivamente del 18,4%, pari a 9,8 miliardi di euro in meno, un calo quasi doppio rispetto a quello registrato dal totale imprese (-10,4%). La flessione del credito all’artigianato a giugno 2016 è diffusa in tutte le regioni: il calo meno accentuato è quello del Lazio con il -2,5%, seguito dalla Sardegna con il -3,0% e da Valle d’Aosta e Molise, entrambi con il -3,3%; in 10 regioni su 20 – che sommano prestiti per 25,9 miliardi di euro (59,4% del totale) – la dinamica tendenziale dei prestiti all’artigianato migliora rispetto a quella rilevata nel trimestre precedente. Anche in tutte le 110 province si registrano flessioni – di cui 50 sono superiori alla media -, ma un segnale positivo proviene dalle 54 province (tra cui Campobasso) per cui si rileva un trend dei prestiti in miglioramento o stabile rispetto al trimestre precedente (erano 36 province lo scorso trimestre). Osservando la distribuzione territoriale dei prestiti all’artigianato si osserva che il Centro-Nord assorbe l’83,4% dei prestiti all’artigianato – il 33,5% nel Nord-Ovest, il 30,4% nel Nord-Est ed il 19,5% nel Centro – ed al Mezzogiorno va il restante 16,6%. A giugno 2016 in tutte le regioni si osserva una discesa dello stock dei prestiti all’artigianato: il calo meno accentuato è quello del Lazio con il -2,5%, seguito dalla Sardegna con il -3,0% e da Valle d’Aosta e Molise, entrambi con il -3,3%. All’opposto le riduzioni più marcate sono quelle di Marche (-13,8%), Umbria (-8,2%) ed Abruzzo (-8,0%).
In diciassette regioni su venti il peso del credito all’artigianato sull’ammontare dei prestiti erogato al totale delle imprese supera la media (5,0%) ed i valori maggiori si rilevano per: Molise (8,9%), Marche (8,6%), Trentino-Alto Adige (8,0%), Umbria e Valle d’Aosta (entrambe con il 7,9%).
Più in generale, ad agosto 2016 persiste una marcata diminuzione del -2,4% dei prestiti alle imprese con meno di 20 addetti, sostanzialmente in linea con il -2,3%% dell’anno precedente. A settembre 2016 le società non finanziarie – escluse le famiglie produttrici – mostrano una flessione dello 0,2% mentre i prestiti al totale delle famiglie registrano un aumento dell’1,6%. Anche il volume dei nuovi prestiti alle imprese, dopo il ciclo positivo dello scorso anno, torna in territorio negativo e nei primi nove mesi del 2016 segna una flessione del 16,6%. Nel confronto europeo ad ottobre 2016 i prestiti alle imprese nell’Ue crescono del 2,1% mentre in Italia dello 0,8%, in miglioramento rispetto al +0,1% di settembre. Nel settore manifatturiero le condizioni di accesso al credito sono peggiori per le piccole imprese: la percentuale netta di imprese che riportano difficoltà di accesso al credito per le piccole imprese è pari a -2 mentre il saldo per le medio-grandi imprese è positivo per 5. Nel dettaglio il 12,8% delle piccole imprese dichiara un peggioramento delle condizioni di accesso al credito; da quattro anni persistono migliori condizioni di accesso al credito per imprese medio-grandi. Sul fronte della qualità del credito un segnale positivo proviene dal calo delle sofferenze sui prestiti alle imprese: a settembre 2016 lo stock di sofferenze relative al credito alle imprese è pari a 157,4 miliardi di euro: rappresenta il 18,0% dei prestiti lordi e diminuisce dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2015, mentre un anno prima registrava una crescita del 13,1%.

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