A pochi giorni dall’apertura della 277° edizione della Fiera di Ottobre di Larino (9-13 p.v.) dobbiamo tutti augurare a questa storica importante manifestazione un grande successo.
Per quanto mi riguarda, voglio cogliere questa occasione per riportare un’idea progettuale prodotta dal Comitato Tecnico Scientifico del Biodistretto, l’Associazione nata a Larino, che vede 14 Comuni aderenti con il Sindaco della città frentana, Pino Puchetti, suo presidente.
Una delle tante idee progettuali messe a disposizione dell’Associazione, in particolare la definizione “Fiera di Ottobre – BioMolise” per la prossima edizione di quest’antica occasione d’incontro e di scambi dei prodotti dell’agricoltura e della pastorizia, dell’artigianato.
Poteva e doveva essere, già da quest’anno, all’insegna, almeno in parte, del biologico e della sostenibilità per dare continuità ad un percorso che ha contribuito a: alimentare il commercio e gli incontri con altre realtà, altre culture; far vivere i valori e le risorse della ruralità, la campagna, con l’agricoltura perno di uno sviluppo; far esprimere l’arte e la cultura dell’artigianato e a far crescere le botteghe.
La Fiera di Ottobre, datata alcuni secoli (per chi scrive, millenni al pari dei tratturi), si sarebbe, così, trasformata in un punto d’incontro regionale, e non solo, con il biologico, la prima grande innovazione, che ha tutto per rilanciare l’agricoltura molisana e farla tornare al centro di uno sviluppo, che è tale solo se sostenibile.
In questo modo, la grande Fiera, sarebbe diventata il punto d’avvio e di arrivo di tutte le iniziative (le antiche fiere, i mercati, le feste e grandi tradizioni), che, sul territorio molisano, sono state e saranno sempre più l’occasione d’incontro dei produttori bio e di eccellenze Dop e Igp con i consumatori, per far vivere il valore della tavola, il convivio. Tutto con la sobrietà che serve per ribaltare il consumismo esasperato proprio di un sistema, il neoliberismo, che, in mancanza del senso del limite, del finito, sta distruggendo il pianeta, mettendo a rischio i territori, e impoverendo sempre più la terra del suo bene primario, la fertilità.
Personalmente avevo suggerito, dopo aver parlato con il Sindaco, alla Signora Civitella, vicesindaco – che stava per realizzare una Mostra-Mercato dedicato ai prodotti dell’agricoltura- di farlo all’insegna del bio e di renderlo, in primavera, pilastro di un ponte che aveva l’altro pilastro nella Fiera di Ottobre in autunno. So che questa iniziativa c’è stata senza, però, il successo sperato.
La Fiera d’Ottobre – BioMolise e una Mostra-Mercato del Biologico nella tarda primavera, due opportunità importanti per la stessa crescita ed espansione del Distretto BioMolise.
Un Molise bio e sostenibile è un obiettivo non facile da raggiungere, ma da tener presente perché con programmi, progetti, azioni, strutture, strumenti e professionalità adeguate diventi, nel tempo, un traguardo che coglie la vittoria di tutti i protagonisti, quelli che, insieme, hanno partecipato alla grande gara e realizzato il “Molise bio e sostenibile”, un’immagine vincente e convincente anche per chi vuole scoprire il Molise o ha voglia di tornare a vedere i suoi paesaggi, i suoi ambienti, le sue tradizioni, godere la qualità e la ricca diversità della sua cucina, vivere esperienze uniche.
Resta Il suggerimento di una Mostra – Mercato in primavera e di una Fiera di Ottobre – BioMolise e la speranza che entrambe le iniziative possano essere realizzate nel 2020 per renderle, insieme ad altre all’insegna del bio, grandi opportunità d’incontro, all’insegna della bontà e della salute, produttori-consumatori.
Un’opportunità che serve a Larino, ai territori del biodistretto, al Molise, per il rilancio della primaria risorsa del suo territorio, l’agricoltura e, con l’agricoltura, gli allevamenti e la forestazione, l’economia vera e non fasulla, quella che guarda al futuro, salvaguarda la biodiversità, cura e rende occasione di attrazione i paesaggi e, con essi, la storia, la cultura, le tradizioni.
Pasquale Di Lena