Lo stesso sindacato concertativo-aziendale nel 2008 aveva istituito con accordo aziendale un bacino di lavoratori precari nell’illusione di far richiamare al lavoro tutti i giovani e padri di famiglia che dopo anni di lavoro serrato sono stati rispediti a casa , a distanza di 10 anni nulla di fatto , anzi l’aumento del precariato dilagante ha fatto in modo che addirittura dagli oltre 3ooo dipendenti fissi si e’ arrivati a piu’ di 2000 compresi gli impiegati , attualmente il resto dell’organico e’ asservito con 500 lavoratori forniti da agenzie interinali ,quindi fino ad Agosto e centinaia di trasfertisti di vari stabilimenti, vale a dire che gli operai andati in pensione e che continueranno ad andarci non saranno sostituiti realmente dal principio di base .
Questa instabilita’ cronica ha comportato il peggioramento delle condizioni di lavoro a pari passo con le riforme dei vari governi e dei sindacati accondiscendenti i quali non garantiscono neanche l’effettivo controllo della situazione socio-economica anche a margine delle sovvenzioni pubbliche a favore di un’azienda privata , lo stesso discorso vale per tutti gli stabilimenti d’Italia viste le condizioni pessime generali, in primis Mirafiori e Pomigliano.
I proclami di difesa dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori e dei disoccupati sarebbero questi?
E’ giusto fare festa in nome dell’ instabilita’ e dell’illusione? La rassegnazione e prendere le cose per meno peggio non appartiene al nostro modo di intendere la societa’. Le questioni vanno approfondite , analizzate e combattute con coscienza e nel rispetto della collettivita’.
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