Ancora pochi giorni poi assisteremo alla giostra delle poltrone comandata dal centrosinistra. Li aspettiamo al varco, con la speranza che le nuove manovre di potere possano dar luce a un dibattito su due proposte di legge importanti come referendum e anagrafe dei rifiuti. Un po’ di teoria, ogni tanto, non guasta: alla base di una vera democrazia c’è una reale e corretta informazione ai cittadini. In democrazia, infatti, non esiste un cittadino più intelligente dell’altro, ma solo un cittadino informato e un cittadino ben informato sarà sempre un buon cittadino. Per questo appena insediatosi il Movimento 5 Stelle ha presentato due proposte di legge alla base di alcuni principi cardine ma ora bloccate in commissione: regolamentazione dei referendum in regione e anagrafe dei rifiuti. Attenzione, non si tratta di temi sconnessi, anzi sono due facce della stessa medaglia: la democrazia
Nel dicembre 2014 il MoVimento 5 Stelle Molise ha presentato una importante proposta di legge regionale. In Molise non esiste, come in altre regioni, un vero e proprio catasto dei rifiuti, un registro consultabile e aggiornato che renda più agevole il controllo dei cittadini sul flusso di investimenti relativi all’immondizia. Insomma, uno strumento utile sia alla politica che agli investitori. Uno dei più evidenti problemi relativi al ciclo dei rifiuti, infatti, è l’assenza di trasparenza e controlli, ma la disponibilità di dati certi e aggiornati è indispensabile per l’avvio di un ciclo virtuoso dei rifiuti.
La proposta di legge regionale, “Istituzione dell’Anagrafe Pubblica Regionale relativa alla gestione dei rifiuti solidi urbani” ha uno scopo preciso: registrare i dati e le informazioni dell’intera filiera della gestione dei rifiuti, con particolare attenzione a impianti di incenerimento, discariche e questioni economiche annesse. Prevista anche la mappatura delle strutture, con relativa pubblicazione di info circa collocazione, proprietà, autorizzazioni, numero dei controlli effettuati. Analogo accorgimento per le discariche, con indicazione di numero, ubicazione, proprietà, capacità autorizzata e residua. E poi ancora: pubblicità sulle tariffe degli impianti di trattamento meccanico biologico, compostaggio, selezione del multi-materiale, incenerimento o gassificazione. Pubbliche finanche eventuali situazioni debitorie dei Comuni nei confronti delle aziende che si occupano della raccolta e smaltimento. Si tratta di democrazia della conoscenza.
Era addirittura il settembre 2013, invece, quando il Movimento ha presentato una delle prime proposte di legge dal titolo “Disciplina dei referendum regionali previsti dallo Statuto”. L’istituto del referendum regionale è disciplinato dallo Statuto regionale ma, in assenza di una legge attuativa, non è possibile indire le consultazioni, negando di fatto la partecipazione popolare pur prevista. La proposta, quindi, vuole stabilire le modalità per dare corpo alle forme di consultazione popolare, per promuovere e valorizzare la partecipazione dei cittadini all’amministrazione della Regione. In proposito il Molise rappresenta un’anomalia nel contesto nazionale, fatto di amministrazioni regionali che si sono dotate da tempo degli strumenti che garantisca ai cittadini il diritto alla partecipazione a mezzo referendum; diritto negato ai molisani da oltre 50 anni.
Dunque, anagrafe rifiuti e legge su referendum. Si tratta di strumenti di democrazia. Ma quale? La costituzione italiana parla di democrazia compiuta quando essa sia rappresentativa e diretta. Troppo spesso, purtroppo, la democrazia diretta è ignorata da chi crede di aver ricevuto una delega in bianco dai cittadini. Eppure gli strumenti della democrazia diretta sono previsti dalla Costituzione e dai diversi statuti regionali: referendum abrogativi, consultivi, proposte di legge d’iniziativa popolare. I cittadini, quindi, devono imparare a scegliere il proprio rappresentante non perché è “amico di” (in Molise è sempre bene ricordarlo) ma sulla base di un programma di governo del territorio. Per questo nessuno può avere il diritto di scegliere per gli altri con l’arroganza di una dittatura della maggioranza al potere. E’ ciò che invece accade oggi, in Molise e in Italia. Ed è ciò che il Movimento 5 Stelle riprenderà a combattere in Consiglio regionale, appena Frattura e i suoi amici termineranno di azzuffarsi, per poi far pace sulle nuove nomine
La riapertura del Consiglio regionale si avvicina. A settembre su questi temi ma anche su lavoro e sanità, su politiche sociali e cultura, su acqua pubblica e lotta alle trivellazioni, non faremo sconti a nessuno.