È da fine 2007 che ahimè la crisi economica attanaglia il mondo produttivo mondiale ed Italiano in particolare. Gli operatori economici, gli imprenditori, gli artigiani, i professionisti sanno bene che in Italia non si vive una crisi di riflesso; le variabili interne giocano un peso elevatissimo sul perdurare di questa situazione. Infrastrutture inesistenti, costo dell’energia elevatissimo, costo del lavoro tra i più alti dei paesi industrializzati, incidenza della tassazione tra le più elevare ed inique al mondo, incertezza del diritto, corruzione pubblica…un elenco infinito…ma l’obiettivo di questo mio post non è elencarle!!! Questo post vuole evidenziare come in MOLISE IL PEGGIO DEBBA ANCORA VENIRE!!!!
Partiamo da un dato inconfutabile: l’economia Molisana è per l’80/85% riconducibile al volano pubblico. Negli anni appena trascorsi, quando nella locomotiva del nord-est veneto, nella efficiente Lombardia, nel Piemonte targato FIAT, nella ricca Emilia e nella Toscana della manifattura del lusso la crisi ha morso le imprese produttive portandole ad una situazione di difficoltà oggettiva nel mantenere quote di mercato interno ormai in sensibile contrazione ed a non avere la necessaria liquidità per affrontare i mercati esteri, il Meridione d’Italia, noto alle cronache per il suo già precario sistema industriale, ha risentito in modo inferiore del tracollo economico in atto, avendo a disposizione due invidiabili ammortizzatori sociali: IL LAVORO NERO E LA MASSICCIA PRESENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
Ora, se guardiamo al Molise ci accorgiamo che mentre per il Lavoro nero o sommerso che dir si voglia, le cifre/percentuali si avvicinano a quelle della media del paese, per la presenza della Pubblica Amministrazione, intendendo con essa sia quella locale che quella nazionale/ministeriale, raggiungiamo primati che ci vedono ai primi posti della Classifica per regioni (Numero di addetti pubblici per abitante, costo procapite della PA per abitante e via così…). Questo cosa ha prodotto negli ultimi anni? Sicuramente una forte attenuazione nella nostra Regione della crisi perdurante, percepita da un ristretto numero di famiglie rispetto alle percentuali registrate nello stesso periodo nelle regioni del Nord e del Centro Italia. La Pubblica Amministrazione ha mantenuto la Regione in una situazione di agio, di caldo benessere, la bambagia nella quale il Molise vive da sempre attraverso una spesa pubblica consistente di cui la quasi totalità dei Molisani ha usufruito. Come dicono in molti: “ Negli anni passati il pregio (!!!) della nostra classe politica regionale è stato quello di aver dato a tutti, a chi più a chi meno, ma a tutti”. Vi ricordate l’Art. 15? Le long/short list regionali? I cinque ospedali? Le strutture sanitarie private convenzionate? Lo Zuccherificio del Molise? L’Arena/GAM? Le numerose società inhouse della Regione (Molise dati – Agenzia Molise lavoro – Protezione Civile ecc…)? Le consulenze? Cosa sono questi se non voci di un enorme e dispendioso ammortizzatore sociale? IL MOLISE KEYNESIANO direbbe qualcuno poco avveduto!!!!
Ma qualcosa ha spezzato l’incantesimo, ha sollevato la nebbia che tutto attenua e tutto mantiene integro e pacifico nella nostra piccola regione!!! Il risultato delle elezioni locali? La doppia tornata che ha portato al cambiamento (!!!!!????) di governo dopo due lustri di personalissimo ed osannato Regno dell’HOMO AESERNIENSIS??? No, io questo lo descriverei come uno degli effetti (non tra i più virtuosi vista la cronaca politica degli ultimi mesi).
La chiusura del Rubinetto Centrale, la drastica diminuzione delle rimesse romane per gli enti locali, la fonte che sta per prosciugarsi e che sempre meno acqua eroga. Il taglio consistente dei Trasferimenti dallo Stato Centrale al territorio. Ecco la vera causa, il vero elemento scatenante, .
Ora è chiaro che se fino a circa 16/18 mesi fa nella nostra piccola e assonnata Regione tutto appariva integro, salvo e non intaccato se non in minima parte, adesso si odono i primi consistenti scricchiolii del Sistema Molise a totale partecipazione statale!!!
Sanità Pubblica?? Non ci sono i soldi per mantenerla così com’è!!!
Scuola pubblica?? Non ci sono i soldi per mantenerla così com’è!!!
Protezione Civile?? Non ci sono i soldi per mantenerla così com’è!!!
Aziende Partecipate??? Non ci sono i soldi per mantenerle così come sono!!!
Il sistema di trasporto regionale?? Non ci sono i soldi per mantenerlo così com’è!!!
Insomma non ci sono i schei, il grano, i soldini!!!
Ma come!!! Fino ad oggi lo Stato Centrale, Roma, la grande meretrice ci ha allattati fino a diventare grassi e felici e a non poterne quasi più ..e adesso la grassa vacca non da più latte!!!
Questa è la verità!!!
E quindi la maggior forma di ammortizzatore sociale esistente nel Molise sta perdendo pezzi, sta venendo meno per molti nuclei sociali, per tutte quelle famiglie che contavano sullo Stato, sugli Enti locali, sulle attività pubbliche per vivere agiatamente, per far studiare e realizzare la propria prole. Il giocattolo si è rotto. Qualcuno ha detto “La pacchia è finita!!!”.
Ora, come ben sanno quelli che degli studi economici han fatto il loro mestiere, gli scricchiolii odierni si trasformeranno in crepe della nostra struttura sociale regionale nel giro di 6/12 mesi; ci saranno quelli che verranno immediatamente toccati dalla nuova situazione e da un giorno all’altro dovranno rivedere i propri stili di vita riducendo le proprie spese familiari in ragione di un reddito non più disponibile. Quelli più fortunati, i dipendenti pubblici con contratti consolidati si vedranno costretti a tirare la cinghia in relazione non solo ai mancati adeguamenti salariali ormai non più applicabili, ma anche alle maggiori tasse che sempre di più graveranno sui pochi fortunati lavoratori (leggi addizionali e accise varie) diminuendone la capacità di spesa. Una parte della Dirigenza Pubblica, quella alta, sempre che non intervenga un illuminato legislatore o parte politica lungimirante, continuerà a mantenere il proprio status economico che consentirà alla forbice di allargarsi. Qualcuno dira: “meno male che qualcuno potrà spendere ancora!!! Sai sono loro che spingeranno avanti l’economia locale!” Ah che bestemmia!!
Non ho dimenticato la Classe politica; su quello va fatto un ragionamento conseguente da una parte e di preludio all’attuale scenario (mi riservo di farlo successivamente con un altro post).
E l’economia privata? Beh quella appariva già depressa per i motivi di cui all’inizio; avete provato ad uscire a piedi durante il giorno lungo le strade del capoluogo o degli altri principali centri della regione?? Beh provateci e avrete contezza del livello di crisi che attanaglia quel poco di attività private che ancora resistono!!! E l’ulteriore riduzione della capacità d’acquisto del sistema Molise a totale partecipazione statale darà il colpo mortale alla residua economia.
Ecco… gia immagino il commento dei lettori: esagerato!!! Non è così!! Il bicchiere è mezzo pieno!! La politica ci salverà!!
Mi piacerebbe che questi lettori, quelli ottimisti, quelli del bicchiere mezzo pieno mi spiegassero come pensano che il Molise possa venir fuori da questa spirale!!
Con una bella iniezione di soldi pubblici stampati una volta usciti dall’Euro? Con una bella serie di norme che semplificano il Fare Impresa in Italia? Con il totale rinnovamento dell’attuale classe Politica Regionale, Nazionale e sovranazionale? Con il continuare a spendere soldi pubblici ed a chiederne sempre di più allo stato centrale?
Attenderò i commenti per pubblicare la seconda parte del mio post! Quella in cui provo a dare non LA soluzione ma una strada da percorrere, una vision da condividere e fare nostra come proposta da attuare nei prossimi mesi, quelli che si riveleranno fondamentali per il futuro della nostra Regione, del nostro paese, delle nostre famiglie!!Il Coordinatore Regione Molise FARE per Fermare il Declino – Emiliano Rocco