Abbiamo apprezzato l’iniziativa di un sondaggio dopo la rinuncia della Granarolo (noi, conoscendo la facilità di smentita di politici e imprenditori, aspettiamo la lettera di conferma ufficiale della società bolognese indirizzata alla Regione Molise) e non solo perché eravamo certi dei No della maggioranza dei molisani che vi avrebbero partecipato, ma perché serve a ribadire questa volontà di difesa del proprio territorio.
Abbiamo letto, e con la dovuta attenzione, la notizia pubblicata dal giornale on line che ha promosso il sondaggio, Termolionline, e nel merito ci sentiamo di esprimere qualche nostra riflessione visto che ci è stata data questa opportunità.
La prima riflessione è il nostro segno di gratitudine per il riconoscimento del ruolo svolto dal comitato “No Stalla” insieme con altri protagonisti del web, in particolare Elena Niro, che molto si adoperata nell’opera d’informazione; gli amici di Ergo Sum di Ururi, San Martino Libera, del Comune di Larino, che hanno organizzato puntuali iniziative; le prese di posizioni di tanti sindaci e il No di alcuni consigli comunali, in particolare quello di Termoli, e quello della Provincia di Campobasso; gli interventi di studiosi e tecnici illustri, soprattutto nel campo della zootecnia e dei valori espressi dal territori; la Coldiretti e, fra le forze politiche regionali, quella rappresentata dal M5S, che ha mostrato di essere la sola a fare vera opposizione in Consiglio regionale. E’ doveroso infine, ma non per ordine d’importanza, ringraziare la stampa che ci ha dato “voce”, offrendoci la possibilità di raggiungere un target più ampio.
La seconda è che non basta, con tutto il rispetto dell’iniziativa, un sondaggio partecipato da un centinaia di persone a esprimere il pensiero dei molisani e neanche la vittoria della piazza virtuale affermata in poco tempo, nel momento in cui i cittadini vengono esclusi dalla valutazione di scelte importanti che riguarda il proprio futuro e quello di propri figli. A tale proposito diciamo che se il Comitato “No Stalla” ha un merito di cui si sente orgoglioso è proprio quello di aver contrastato, sin dall’annuncio esultante di Ruta, un progetto che, altrimenti, sarebbe passato sulla testa dei molisani, come tanti altri nel passato.
La terza riflessione, infine, è quella di non essere per niente d’accordo con l’assessore all’ambiente e all’agricoltura della Regione Molise, Facciolla, quando dice che “il Molise non era pronto a queste opportunità” (dichiarando, finalmente, con “opportunità” il suo totale appoggio al progetto, sin dall’inizio se non prima della sua presentazione, che ha sempre negato rifugiandosi nei pareri dei tecnici). Tutt’altro, per queste “opportunità”, compreso le pale eoliche che tanto piacciono all’assessore, il Molise sta pagando da tempo un prezzo molto alto con la perdita di territorio prezioso soprattutto per l’agricoltura e la zootecnia, l’ambiente e il paesaggio, la salute dei molisani, del Basso Molise in particolare.
Per chiudere definitivamente il discorso Granarolo (la nota del proprio ufficio stampa e pubbliche relazioni trova il tempo che trova) serve, se non arriva la comunicazione ufficiale della rinuncia a venire nel Molise (non conviene alla Granarolo rischiare, non tanto e no solo per i No Stalla, ma per una classe dirigente e politica che non è in grado di dare i dovuti affidamenti), che il Consiglio regionale si esprima con un suo atto ufficiale che non può che essere il parere del Consiglio regionale.
Noi, e quanti con noi non si sono tranquillizzati con il comunicato stampa della Granarolo ma ne hanno fatto solo una presa d’atto, e, anche, di soddisfazione, assicuriamo solo che saremo vigili fino alla chiusura definitiva della questione. A tal proposito invitiamo tutti a partecipare alle nostre iniziative a partire dal 26 febbraio con il prof. Pazzagli a Termoli e poi il 7 e l’8 a Matrice dove inizieremo a mettere per iscritto la “carta di Matrice” che include un capitolo ampio sul territorio