I due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini vogliono anteporre la stabilità del governo alla vita di migliaia di donne e uomini. Molti di noi operatori stanno già vedendo all’opera gli effetti nefasti del pacchetto sicurezza e immigrazione. Tanti migranti sono spaventati e preoccupati per il loro futuro: in molti vorrebbero scappare dall’Italia; altri hanno già perso il diritto all’accoglienza e sono andati ad ingrossare il numero dei senza tetto.
Alcuni parlamentari alla camera dei deputati, anche dei partiti al governo, stanno aprendo gli occhi e chiedono che la xenofobia non venga istituzionalizzata per legge: purtroppo tra questi ci risulta ci sia un solo rappresentante tra i molisani, ai quali pure avevamo scritto una lettera qualche settimana fa, sostenuta da tante organizzazioni preoccupate per la deriva autoritaria dell’attuale esecutivo.
Noi chiediamo che il decreto Salvini venga abolito perché produce insicurezza sociale, esclusione, repressione del dissenso, attacca i diritti delle fasce più deboli della popolazione: eravamo 100000 persone in piazza a Roma ad urlarlo, in una bella giornata di lotta e di solidarietà. Lo ribadiamo ora, dopo che una commissione del Consiglio Superiore della Magistratura ha dichiarato incostituzionale il decreto nelle sue parti relative a migranti e richiedenti asilo; ora che 19 parlamentari a cinque stelle (ancora pochi, nostro malgrado) stanno sottolineando le forti criticità della norma voluta così fortemente da Salvini e dalla Lega.
Il capo politico a cinque stelle fa un appello ai suoi: chiede lealtà verso l’alleato di governo. Salvini dal canto suo minaccia di far saltare tutto. Ma i diritti e la dignità delle persone che posto trovano in questa diatriba tra potenti?
La lealtà tra le persone comuni è un sentimento di grande umanità, di onestà, che rafforza, rinsalda e costruisce relazioni solidali. La lealtà tra le parti al governo può trasformarsi nel suo opposto.
La Città Invisibile/ Termoli.