I mari del Senegal sono stati svuotati da enormi pescherecci europei e le barchette dei senegalesi tornano vuote, costringendo i giovani senegalesi a cercare fortuna nei nostri paesi; i diamanti dello Zimbabwe ingioiellano le donne europee con scarsissimi guadagni per gli abitanti dello stato africano; il legno del Congo arreda le nostre case, distruggendo l’ambiente dei congolesi. L’ENI il cui maggior azionista è il ministero degli affari esteri italiano è sotto accusa per corruzione: così ha ottenuto il petrolio nigeriano a prezzi irrisori.
Intanto in Italia ci indigniamo, e giustamente, se qualcuno vuole sfruttare i nostri giacimenti, dimenticandoci l’indignazione provata in passato per l’uccisione di Mattei che aveva tentato di diminuire l’importazione di idrocarburi facendo sì che l’ENI utilizzasse i nostri giacimenti. Le devastazioni ambientali, inoltre, e l’espropriazione delle terre per il profitto dei già ricchi, dunque, sono tra le principali cause delle migrazioni odierne.
Non le ONG, pertanto, non i trafficanti, non i buonisti sono la causa degli sbarchi in Italia, ma i veri complici sono i governanti europei che hanno fintamente decolonizzato l’Africa, capendo che sostituire una occupazione militare con una economica era molto più redditizio e meno impattante a livello di opinione pubblica. I salvataggi in mare, una buona accoglienza, la lotta per un permesso di soggiorno a tutti sono solo tentativi di una politica di riduzione del danno, rispetto alla scelte dei governi europei complici delle migrazioni forzate, che da una parte provocano le fughe, dall’altra permettono che i migranti siano rinchiusi nei lager libici e muoiano nel mar mediterraneo.
Le stesse scelte, fanno si che l’82% di quelle persone che dopo un percorso ad ostacoli riescono comunque ad arrivare nel nostro paese saranno irregolari. Irregolari che comportano un abbassamento del costo della manodopera, come politica tacita del nostro governo per la competitività dei nostri prodotti agricoli, grazie allo sfruttamento di persone prive di ogni diritto. È la stessa politica che offre manodopera a basso costo alla nostra malavita; la stessa politica che permette di spostare l’attenzione dalla mafia italiana che rappresenta un abbondante bacino di voti alla mafia nigeriana. La vera politica di riduzione delle immigrazioni è un netto cambio della nostra politica economica e non porre ostacoli e privare di diritti chi è, dai nostri governi, costretto a scappare.
L’Italia è in calo demografico, il nostro Molise ogni anno perde duemila abitanti, abbiamo più vecchi che giovani ed abbiamo problemi a pagare le pensioni visto lo squilibrio tra popolazione in età lavorativa e gli anziani; i nostri piccoli paesi rischiano di sparire, le scuole e gli asili chiudono. La risposta a tali problemi sono i migranti: sono nella maggior parte dei casi giovani, in attività lavorativa, fanno più figli di noi.
Ma non possiamo essere complici della migrazione FORZATA di migliaia di persone, apriamo i nostri aeroporti e le nostre frontiere a tutti gli uomini liberi del mondo che vogliano venire in Italia a studiare, a lavorare; vogliamo vedere migranti venire in Italia per vacanza e poi innamorarsi di essa e decidere di rimanere, vogliamo vedere migranti attratti in Italia perché ritenuto un paese non razzista in cui tutti si sentono a casa. Vogliamo vedere l’Italia che sia metà di immigrazione per la sua bellezza, per la sua accoglienza, per il suo benessere. Non vogliamo vedere un’Italia che sia meta di immigrazioni forzate da lei stessa causate; non vogliamo vedere un’Italia che come gli Stati Uniti nel passato si serviva degli italiani come manodopera per la propria crescita, salvo poi renderli persone di serie B descrivendoli come delinquenti, brutti e sporchi. Non vogliamo vedere migranti ammazzati in Italia ingiustamente, cosi come successe ai nostri Sacco e Vanzetti negli Stati Uniti. Non vogliamo più sentire i migranti tacciati di essere la causa di tutti problemi italiani, cosi come lo erano gli italiani negli Stati Uniti.
BASTA IMMIGRAZIONI FORZATE, SI ALLA NATURALE MIGRAZIONE DELL’ESSERE UMANO
La Città Invisibile/ Termoli*
- siamo un gruppo di volontari, operatori e attivisti sociali . Lavoriamo per contrastare le marginalità sociali e per diffondere la cultura della solidarietà nel nostro territorio.