La CISL Poste del Molise, Puglia e Basilicata con un documento inviato al Responsabile dell’Area Territoriale della SUD 1 dott. Roberto denunciano i metodi gestionali e le politiche di conduzione manageriale della rete Sportelli che oggi assumono una rilevanza esterna. I numerosi articoli di stampa – dichiara il segretario della Cisl Poste del Molise Antonio D’Alessandro – apparsi in questi ultimi tempi su rilevazioni Consob a carico di Poste Italiane, ramo finanziario, pongono con maggiore forza interrogativi seri di ordine etico sull’attività di vendita, e sugli orientamenti generali dall’Area Territoriale in tema di gestione delle risorse umane impegnate nelle attività di business. Trattasi di orientamenti non più condivisibili per novità sopraggiunte e in quanto spesso sfocianti in marcate mortificazioni di dignità umana e professionale non più tollerabili. Rimarchiamo – continua Antonio D’Alessandro – ancora una volta un simile concetto !!!!
La novità grave – denunciano i Segretari della CISL Poste del Molise, Puglia e Basilicata -, risiede oggi nella constatazione di discriminazioni nella valutazione di attività, impegno, valori in campo, cosa mai successa in passato.
La CISL della Sud 1, si rivolge direttamente al Responsabile dott. Minicuci, e, gli ricorda che un suo collega, anni fa, raccontava dell’esistenza in Area e ovunque di una vera e propria riserva indiana, entro cui l’Azienda collocava tutti quei responsabili di Ufficio o di Struttura in genere poco propensi a sposare le logiche del cambiamento, soggetti dalle ridotte capacità performanti, a cui venivano affidati, in sostanza, budget e livelli di responsabilità del tutto residuali. Ma da quel curioso racconto, sono passati lustri, anni e anni in cui il mondo è cambiato, la nostra Azienda stravolta, ma quella riserva indiana è rimasta, anzi, sotto le varie gestioni che si sono avvicendate, si è ampliata ed arricchita di nuovi personaggi, contro ogni logica, e quel peso di inefficienza, insita alla riserva, risulta oggi, per ovvie ragioni, non più sostenibile dai tanti che in questi anni hanno compreso invece i motivi del cambiamento, l’importanza della posta in palio, sudato e faticato, remato in un’unica e sola direzione. Ma scopriamo una novità importantissima collegata alla disamina: l’alterazione dei valori in campo, mistificazione di realtà e, coloro i quali dovrebbero essere relegati nel chiuso della nota riserva, oggi si ribellano, diventano i più bravi, i più capaci, nelle comparazioni, i vincenti, sovvertendo ogni più elementare logica di correttezza e buon senso. Purtroppo, dott. Minicuci, in questa Azienda ci conosciamo tutti, e tutti sanno di tutto, e questo pericoloso metodo valutativo introdotto di recente sta creando sul territorio danni irreparabili.
Come Cisl Poste, ribadisce Antonio D’Alessandro, abbiamo sempre condiviso la necessità di strutturare l’attività di commercializzazione e gestione dei nostri uffici, niente più oggi può essere lasciato al caso. Purtroppo, anche qui si è perso il senso del reale. Quando gli strumenti di gestione assumono rilevanza su tutto, sino a far dimenticare e oscurare le ragioni di fondo per cui sono stati introdotti, ossia a sostegno e supporto dell’attività commerciale, arrivando persino al paradosso di Filiali non più valutate per performance commerciali di periodo, bensì in base ad indicatori gestionali o di metodo, tutto questo non può non ingenerare confusione, incertezza generalizzata.
Riteniamo come CISL Poste della SUD 1 riferisce Antonio D’Alessandro, sia arrivato il tempo di raccogliere il grido di sofferenza lanciato dai territori sull’atavica carenza di personale, sui salti mortali quotidiani effettuati per garantire il presidio di Poste in tanti comuni, sulle precarie condizioni delle giovani risorse part-time, oggi spente e demotivate, alle quali di continuo viene riferito da autorevoli esponenti aziendali, con tanta spocchia ed arroganza, che resteranno P.T. a vita, sui tanti Direttori di Uffici Postali sempre più soli e schiacciati dal peso di responsabilità connesso ad un ruolo che non ammette più errori o cedimenti. Basta un calo di tensione di un periodo per vanificare anni e anni di reputazione e serietà. A proposito di serietà, costoro stanno ancora aspettando i famosi corsi sull’antiriciclaggio e movimentazione fondi; nelle more, tanti subiscono procedimenti disciplinari, qualcuno addirittura licenziato. Ma suppongo che tutto ciò rappresenti un mero tratto di dettaglio rispetto ad interessi più generali e complessivi.
Dott. Minicuci, – concludono i Segretari di Categoria – non stiamo vivendo un buon periodo, soprattutto per l’Area Territoriale da Lei diretta, lo sappiamo. Purtroppo, al di là di tutto quanto, SLP-CISL è portatore di interessi, sempre gli stessi, quelli delle migliaia e migliaia di Lavoratrici e Lavoratori di Puglia, Basilicata e Molise. In virtù di ciò, Le preannunciamo, con estrema lealtà, un percorso volto a far emergere tutte quelle disfunzioni e contraddizioni, di frequente soffocate sui territori in ossequio a quel proverbiale grande senso di responsabilità, quest’ultimo, purtroppo, non compreso sino in fondo dalla parte datoriale.
La CISL Poste attacca il Responsabile della SUD 1
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