Sta girando una notizia assurda: il Sole si addormenterà al punto da causare una tremenda nuova era glaciale nell’arco di 15 anni. Si tratta però di una mezza bufala. Ecco perché e di chi è la colpa.
La notizia ha fatto velocemente il giro del Web e molti divulgatori, senza verificare la fonte, l’hanno riportata su giornali nazionali, reti televisive e persino siti scientifici di tutto rispetto. I vari articoli riportano che una ricerca realizzata dal Met, l’Ente meteorologico inglese, avrebbe scoperto che il Sole starebbe per entrare in una fase dormiente che causerebbe una nuova era glaciale sul nostro pianeta. La realtà è molto diversa. Chi ha preventivato una mini era glaciale ha soltanto tradotto un articolo di un quotidiano inglese, senza curarsi di andare alla fonte. LA VERA COLPEVOLE. Innanzi tutto va detto nelle ultime settimane non c’è alcun comunicato stampa del Met che tratti questo argomento anche se, in realtà, nel passato aveva pubblicato lavori sulle variazioni dell’attività solare.
La “non notizia” è nata da una conferenza di Valentina Zharkova della Northumbria University. La ricercatrice durante il National Astronomy Meeting che si è tenuto agli inizi di luglio, ha presentato un suo lavoro pubblicato sull’Astrophysical Journal, nel quale prevedere come si comporterà il Sole nei prossimi cicli undecennali. Come è noto infatti, il Sole aumenta di intensità nel numero di macchie con un andamento medio di 11 anni. Gli ultimi cicli, soprattutto quello che stiamo vivendo, è molto più debole dei precedenti.
Un insieme di fattori, analizzati dalla ricercatrice, farebbero pensare che i prossimi cicli saranno ancor più deboli, tant’è che, secondo lei «l’attività solare nel 2030 si ridurrà del 60% rispetto alla media». E da qui la mal interpretazione. Molti infatti, hanno interpretato quell’affermazione come una riduzione del 60% della capacità del Sole di riscaldare la nostra Terra! Se fosse così avremmo davvero un’era glaciale, ma da fine del mondo però…
NON È UN’ERA GLACIALE, NEMMENO MINI. In verità una “minore attività solare del 60%” porta davvero ad una riduzione del calore che arriva sulla Terra, ma in quantità assai ridotte. L’attività solare non è semplicemente il calore emesso, ma l’insieme di molti fenomeni che si verificano nel e sul Sole. Zharkova nel suo intervento non aveva fatto riferimento ad alcun cambiamento climatico. E molti giornali che avevano riportato la sua ricerca come una ricerca sul clima hanno commesso un grave errore su un tema – quello del riscaldamento globale – dove occorre una maggiore sensibilità e accuratezza. Interpellata poi in seguito al clamore mediatico Zharkova ha riconosciuto che comunque, la riduzione dell’attività solare potrebbe essere paragonata a quella che si verificò attorno al 1600, un periodo noto come “piccola era glaciale” che vide inverni particolarmente rigidi nel nostro emisfero. Ma anche in quel caso non fu “era glaciale” in termini geologici, anche se le condizioni climatiche – soprattutto invernali – furono particolarmente rigide.
Il periodo del 1600 – da un punto di vista dell’osservazione solare – è chiamato minimo di Mauder e durò tra i 50 e i 60 anni. Secondo le previsioni di Zharkova il prossimo minimo dovrebbe durare meno del minimo di Mauder e cioè circa 3 cicli solari, pari a 30 anni.
Poi il Sole riprese l’attività precedente e la temperatura delle stagioni ritornò ai valori precedenti al 1650. Questa previsione comunque, seppur non così drastica era già stata fatta dalla Nasa e da altri enti scientifici alcuni anni or sono, allorché ci si accorse che l’attività solare stava rallentando. Ma come si sa, le previsioni a lungo termine di un fenomeno così complesso come il clima e l’interazione clima-Sole, difficilmente portano a conclusioni sicure. Il 2030 comunque, non è poi così lontano…
Per maggiori informazioni consultate il sito www.meteoinmolise.com