Tra le magliette colorate con slogan “Gioia Piena” che hanno animato i vicoli di Petrella incontro il sorriso di Fabrizia. Il suo è un curriculum che spaventa, per la lunghissima carriera e le tante collaborazioni artistiche, un vero talento che ha deciso di condividere con i petrellesi la “Gioia”, e l’ultima sera del Festival ci sorprende, dalla recitazione teatrale alle melodie del jazz con una voce splendida! Lei come gli altri insegnanti d’arte, si sono messi a disposizione di don Donato e dei giovani, e non posso fare a meno di “chiacchierare” anche con lei.
Fabrizia la tua presenza al festival “Gioia piena” testimonia la tua vicinanza a don Donato ed alla fede. Cosa ti ha colpito di questa esperienza?
” Ciò che mi ha colpito è stata l’atmosfera di fratellanza e di convivialità, il mescolarsi agli abitanti di Petrella. Conosco alcuni giovani di Petrella che hanno partecipato e stretto amicizia con ragazzi che venivano da altre parti di Italia. 2 di loro erano nel mio workshop di teatro e hanno recitato e fatto esercizi insieme su una opera teatrale di Camus”.
Visto che il progetto è incentrato sui giovani, sulle problematiche del notro tempo, quale è stata invece la tua vita da adolescente?
” Quando avevo la loro età studiavo a Londra presso la Saint Martins college era un Master dove scenografia regia costumi e drammaturgia si mescolavano. Ho studiato recitazione presso la Central School of Speach and Drama di Londra e a Roma con Geraldine Baron la tecnica Strasberg di New York. Quando studiavo queste cose non ero credente ma constatavo che anche per essere costumista cantante era necessario conoscere esercizi che mettevano in connessione il cervello col nostro corpo e conseguentemente la percezione del corpo nello spazio e con gli altri. Mi resi conto presto che erano esercizi che aiutavano a vivere in armonia e che avevano del potenziale che andava oltre il teatro, così dopo tanti anni di carriera da costumista in teatro, cinema, televisione ed Opera ho deciso di mettere in pratica, da convertita, questo bagaglio perché attraverso questo i giovani sempre più concentrati su cellulari e computer possano percepire invece la loro fisicità sacra”.
Anche il workshop dove tu hai insegnato le prime basi del teatro ha ricevuto consensi.
“ Il workshop benchè breve è stato emozionante anche per me, i ragazzi mi hanno comunicato che si sentivano più consapevoli delle proprie capacità. Abbiamo lavorato sul corpo, sulla voce, sullo spazio e presentato un breve composizione alla fine del Festival”.
Quali consigli ti senti di dare oggi ai giovani che si avvicinano al teatro, ed all’arte in generale?
“ Ai giovani dico che la bellezza e la verità sono di gran lunga più importanti della fama , nell’epoca dei talent, dove si bada a forma e fama invece c’è bisogno di rischiare, di essere umili, di ascoltare, perchè l’arte non ha solo il fine del bello ma di trasferire valori attraverso la bellezza, la creazione per i giovani che credono in Dio è una missione , quindi forza e coraggio!!! studiare perfezionarsi, essere curiosi, vedere le altre tendenze del teatro, della musica negli altri paesi, leggere confrontarsi, e allenarsi, allenarsi, allenarsi. Mettere tutto il cuore e la passione specie nelle arti teatrali è la chiave per creare bellezza !”.
Anche Fabrizia Migliarotti ha lasciato un ricordo positivo e noi petrellesi la aspettiamo di nuovo in paese …. (Mariateresa Di Lallo)
-Fabrizia Migliarotti si laurea nel 1996 presso l’Accademia di Belle Arti di Brera Milano con una tesi su Amleto nella tradizione scenica inglese in scenografia e costume per lo spettacolo
-Consegue il MASTER presso la Central Saint Martins di Londra in Scenography, disciplina che include la drammaturgia e la regia oltre che la scenografia ed il costume e scrive e mette in scena lo spettacolo “Hidden Voices” che partecipa Al festival European Scenography Festival Scenofest di Londra. Studia recitazione alla Central School of Speech and Drama di Londra, segue seminari di uso dello spazio con Theatre de complicitè , Lecoq e DV8 studia Regia cinematografica alla NYU di New York e recitazione con Geraldine Baron, method acting a Roma.
-Frequenta corsi di teatro e parallelamente svolge l’attività di costumista dal 1996 per teatro cinema televisione e Opera Lirica tra e numerose collaborazioni spiccano quelle con i teatri San Carlo, La Scala, Franco Parenti, India, BAM di New York e con la Rai lavora per la fiction “Incantesimo” e “Preferisco il Paradiso” con Gigi Proietti.
-Svolge dal 2006 al 2011 attività di insegnamento del costume presso l’Accademia Italiana. E insegna in workshop e stage che includono costume uso dello spazio e uso della voce. Inoltre dal 2001 porta avanti la sua passione per il canto jazz, Fabrizia è considerata una delle voci più calde del panorama jazzistico romano. Dopo il fatale incontro con Sheila Jordan al Cornelia Street Cafe di New York, che l’ha avviata alla carriera jazzistica, si è stabilita a Roma e dal 2001 ha cantato in molti locali e festival, sia in Italia che all’estero.
-Tra questi spicca la sua partecipazione nel 2009 al Festival Jazz di Villa Celimontana, nel 2010 “I Singolari” al Caravajal, rassegna di Umbria Jazz Winter di Orvieto e nel 2013 ”Incontro d’Anima” recital di poesie e jazz alla Pinacoteca di Brera a Milano per la Notte dei musei. Ha partecipato nel 2015 con uno spettacolo sul cibo come co-ideatrice e performer cantante in “Cooking Miss Julie”24 giugno 2015 a Praga in occasione della PQ15.