Sabato pomeriggio, presso la sede AUSER di Venafro, si è tenuto un incontro organizzato dall’associazione civica Città Nuova, con il tecnico che curò il piano di caratterizzazione del sito masseria Lucenteforte. Alla riunione hanno partecipato, oltre che i membri del direttivo dell’associazione, anche alcuni rappresentanti del Movimento Giovanile Venafrano, tra cui il presidente Davide Fusco. Dopo aver ricostruito tutta la cronistoria del sito interessato, il tecnico ha mostrato ai presenti una serie di documenti, approvati in sede di conferenza di servizio, i quali certificano l’avvenuto ripristino ambientale ed escludono la presenza di materiali pericolosi o dannosi per la salute e per l‘ambiente. A conferma di tali risultati, abbiamo visionato tutto l’insieme delle indagini, di sito e laboratorio, approvate e validate, sempre in sede di conferenza di servizio, dall’Arpa, dalla provincia e dal comune (come periodo siamo agli inizi del 2000).
Le analisi chimiche (sul tal quale e con test di cessione) sono state effettuate su circa 45 campioni di terra (con prelievi fino a 12 metri) e 4 campioni di acqua. Tutte hanno avuto esito negativo, con parametri ben al di sotto della soglia di concentrazione critica CSC (primo livello di attenzione), per cui, non avendo riscontrato alcun livello di contaminazione, in ottemperanza alle disposizione legislative di merito, non è stato necessario approntare alcun intervento di bonifica, ma di ripristino ambientale, provvedendo alla rimozione del materiale non idoneo a tale scopo. E’ bene precisare che le operazioni di ripristino del terreno in questione e l’istruttoria si sono chiuse nel 2007 e che il materiale “di fonderia” conferito, per legge, è idoneo all’impiego in ripristini ambientali. Successivamente, il sito è stato restituito alla piena disponibilità dei proprietari. Se poi in sei anni le cose sono cambiate non possiamo saperlo. Qualcuno dei presenti ha sollevato perplessità sui risultati delle analisi stesse, ma ad oggi sono l’unico dato validato su cui si può ragionare. Tuttavia ci auguriamo che, in seguito alle segnalazioni apparse sugli organi di stampa negli ultimi giorni ed in seguito all’esposto presentato dal Comune di
Venafro, la magistratura possa fare chiarezza in modo definitivo anche attraverso una ulteriore analisi del terreno interessato. In ogni caso riteniamo che sia opportuno mantenere alta la soglia di attenzione sul discorso “ambiente” e allo stesso tempo riteniamo indispensabile discutere sulla base di dati certi e non per sentito dire o per supposizione. A tal proposito, in questi giorni, chiederemo un incontro anche con l’Arpa per ulteriori delucidazioni su questo tema.