Quotidianamente i videopoker, le slot-machine ( tutta quella galassia che ruota intorno al gioco d’azzardo con promesse di vincite favolose) attirano i giocatori di tutto il mondo con i loro colori, con i suoni ( tra il soave e l’ossessivo ) e le luci ammiccanti che invitano al piacere. Nulla di più ingannevole!Si tratta di un’attrazione senza dubbio affascinante ed allettante nei primi tempi, ma successivamente insidiosa, fatale, e pericolosa, facendo cadere nelle maglie delle sue eleganti trappole, secondo i più recenti dati statistici, la stragrande maggioranza dei cittadini, appartenenti non solo al territorio italiano, ma anche alla Regione Molise (i molisani più di tutti, infatti, risultano essere sensibili alla passione smodata per le slot- machine e i gratta e vinci) di tutte le fasce di età e con redditi differenti, riuscendo, in particolare, a stregare non solo dunque i giovani disoccupati, ma anche donne e pensionati: per le allarmanti conseguenze che tale fenomeno riveste, lo si può considerare come un problema sociale (il giocatore sprovveduto è un malato ed una vittima) che necessita di riconsiderazioni e di interventi urgenti.
Riordinare le norme vigenti sull’argomento ludopatia con proposte di legge a livello sia nazionale che regionale rappresenta sicuramente un passo importante (è di pochi giorni, ad esempio, una proposta di legge in fase di discussione per la limitazione del gioco d’azzardo e che ha visto un vivo interesse, per la cura ed il recupero di soggetti vittime del gioco patologico, da parte dei Consiglieri di maggioranza e minoranza della Regione Molise) da compiere per iniziare ad incidere, nella carne viva del problema, regolamentando, così, un fenomeno in continua espansione, in crescita costante e le cui conseguenze (deleterie), sebbene note, non sono state purtroppo ancora comprese.Ma solo questo non basta: il fenomeno è spaventoso ed inquietante perchè sottovalutato oramai da troppo tempo e ritenuto la maggior parte delle volte marginale. Quali valide azioni ancora da mettere in campo?
Partire nello specifico con una capillare opera di sensibilizzazione territoriale non può che far bene: ovviamente si tratta di un’azione che nello stesso tempo veda espressamente coinvolti ed impegnati diversi attori, ognuno per le proprie competenze e per i ruoli che rivestono(Asl, Associazioni impegnate nel sociale e nella lotta per la difesa della legalità, Enti di Ricerca, forze di polizia, Enti locali, scuole di ogni ordine e grado, centri educativi, personale specialistico….), in grado di contenere il fenomeno, nei limiti tollerabili che non sconfinino nella malattia e nella dipendenza, riducendone la portata e mettendo nel contempo freno all’eccessivo laissez-faire, sinora mostrato, col porre nella dovuta considerazione i rischi e le ricadute sul piano sociale dal punto di vista dei costi in termini economici che il gioco d’azzardo non controllato comporta e riveste.Puntare, quindi, all’urgente organizzazione di una filiera, di un sistema ben strutturato e composto, per natura ed impatto, attraverso l’ausilio di specifiche azioni di contrasto e di prevenzione, con iniziative di formazione e di divulgazione, orientando il gioco alla responsabilità, alla legalità, alla regolarità e alla trasparenza.Perché oltre alla patologia e quindi al rischio dell’emergenza di una malattia sociale, il gioco, come purtroppo accade, diventa la linfa vitale di associazioni malavitose, che si servono dell’esercizio di attività di gioco e scommesse per la messa in atto di attività illecite, raccogliendo, ad esempio, scommesse su incontri di calcio, attraverso la manipolazione fraudolenta di vincite su piattaforme informatiche, ai danni di ignari scommettitori.L’obiettivo finale deve essere il generale cambiamento di rotta: una comunicazione diversa, più coesa, e sistemica, non del tutto proibizionistica, ma che possa formarsi e strutturarsi su più tavoli di confronto, una comunicazione più razionale e veritiera, e strettamente ancorata ai fabbisogni del territorio, in grado di raccogliere la percezione dell’opinione pubblica diffusa sull’argomento ludopatia ed i suoi correlati rischi, nonché il modo per riconoscerli ed ascoltarli, per arginarli, poi, intervenendo con i freni più adatti e congeniali, nel momento in cui iniziano a comparire i primi sintomi, di ciò che possiamo ritenere la malattia del progresso e del modernismo.Lo strumento d’azione, in conclusione, deve essere la tempestività: bisogna essere bravi, cioè, a giocare sui tempi, affinchè la piaga, anche se dolorosa non si trasformi in cancrena, in una metastasi mortale, anche se ciò, ovviamente, come ben si sa, si può fare solo con costante impegno e dedizione: occorre nello specifico un nuovo modo “di fare gioco” che riconosca nella nuova task force da coinvolgere, l’importanza della tutela della salute del consumatore, motore di partenza per ridare dignità ed una ripulitura accurata ad un business infangato ormai da troppo tempo.
Corrado Ientilucci
Segretario di Assoconsum- Regione Molise