“Con la consapevolezza che siamo una delle nazioni più desiderate in assoluto e che le peculiarità dell’Italia sono uniche, e lo dico viaggiando in tutto il mondo, credo che oggi ci sia soprattutto la necessità di far conoscere le destinazioni cosiddette minori, che possono incrementare e differenziare l’offerta”. È quanto Ivana Jelinic, amministratore delegato dell’Enit, dichiara a Forche Caudine nell’ambito della sesta edizione dell’evento “Eco Luxury Fair 2023”, la fiera internazionale sul mondo del lusso e della sostenibilità applicate al viaggio, in corso di svolgimento a Roma, nel prestigioso Palazzo Taverna, fino al 12 novembre.
L’amministratore delegato dell’Enit, ricordando che il suo ente è il braccio operativo del ministero del Turismo, spiega come il sostegno ai territori meno interessati dai grandi flussi turistici, come il Molise appunto e gran parte delle aree appenniniche, viene assicurato principalmente organizzando attività specifiche all’estero e attraverso percorsi strutturati di presentazione con gli operatori turistici stranieri. “Questo per quanto concerne il nostro organismo, poi esistono competenze di altre strutture, ad iniziare dal ministero delle Infrastrutture – spiega la Jelinic.
Riguardo alle aree interne del Mezzogiorno, quelle in maggiore sofferenza sul fronte del turismo, la rappresentante dell’Enit indica due strade da valorizzare: “Credo che una risposta concreta possa venire dal turismo delle radici, considerando quante persone di origine italiane, in particolare meridionali, siano sparse in tutto il mondo, e la promozione del modello ambientale dei borghi, di cui il Sud è ricchissimo. E quando parliamo di Mezzogiorno – aggiunge – occorre tenere in considerazione che esistono già territori che fanno da traino e da modello, in particolare un’intera regione, la Sicilia”.
Jelinic ricorda poi il ruolo degli eventi e delle sagre, un valore aggiunto soprattutto per i turisti stranieri, e conferma il bilancio largamente positivo per la campagna di promozione con la Venere di Botticelli, “apprezzata in particolare nei mercati più lontani, dall’Asia al Sud America”, aggiunge la rappresentante dell’Enit.
Infine una battuta per il segmento del lusso, dell’alta gamma, che pur essendo marginale, contribuisce a quasi un quarto dell’intero fatturato del settore turistico. “Io vengo dal privato e so quanto un intervento pubblico abbia ricadute sul settore privato. Ecco perché il luxury va sostenuto, costituendo un grande vantaggio per l’Italia della bellezza paesaggistica, artistica e culturale”.