In apertura le atmosfere bossa e jazz del chitarrista newyorkese Paul Ricci e della cantante italiana Mafalda Minnozzi, subito dopo il tributo al rock d’autore di Ivan Graziani con il figlio Filippo sul palco a cantare le canzoni del padre. Promette grandi emozioni la serata di chiusura della quindicesima edizione di Jazz in Campo – Jazz in Galdo, in programma oggi , sabato 20 luglio, in piazza Rimembranza a Campodipietra.
Si comincia con il progetto eMPathia, frutto del magico incontro di due artisti internazionali di grande esperienza, diversi per origine e formazione: Mafalda Minnozzi è la voce, la libertá, il coraggio, l’audacia, l’istinto, l’irriverenza, la “M” di eMPathia; Paul Ricci è la chitarra, l’architettura, il pentagramma, il metodo, la forma, la “P” di eMPathia. Grazie al talento istrionico dei due artisti e ad un sound assolutamente originale che unisce swing, jazz, soul e bossa-nova, il duo ha conquistato le platee del mondo realizzando centinaia di concerti, produzioni discografiche e colonne sonore di grande successo. “Ritratti in bossa & jazz” è il titolo del concerto già acclamato negli Stati Uniti, in Brasile e in vari paesi del Sud America che i due artisti proporranno in esclusiva al pubblico di Jazz In Campo con un repertorio dedicato a grandi autori come Ennio Morricone (Metti una sera a cena) e Tom Jobim (Insensatez), Chico Buarque (Morro dois irmaos) e Luigi Tenco (Triste sera) in un emozionante crescendo.
A seguire l’attesissimo evento dedicato all’indimenticabile Ivan Graziani, cantautore rock per definizione, che ha scritto alcune della pagine più belle della musica italiana. Sul palco di Campodipietra ci sarà Filippo Graziani, nato e cresciuto in un ambiente pieno di musica, suoni, canzoni e di artisti, a distanza di anni dalla morte del padre ha iniziato con impegno a mettere le mani sulla chitarra percependo subito la sua grande affinità con lo strumento. Ha 19 anni quando inizia con il fratello Tommy, già navigato batterista professionista, a fare serate, con una formazione trio, nei club e locali di tutta Italia: apre anche i concerti e divide il palco con artisti come Renato Zero, Le Vibrazioni, Morgan, Negramaro, Niccolò Fabi, Max Gazzè, ed altri. Nel 2008 forma il gruppo “Stoner-Rock Carnera” e, grazie all’uscita dell’ep “First Round”, entra nel circuito dei club nazionali (è “opening act” dell’unica data italiana di Zakk Wilde, storico chitarrista di Ozzy dei Black Sabbath). Di lì a poco, si trasferisce a New York per conoscere l’altra geografia della musica: suona nei locali del Lower East Side, arrivando ad essere headliner nello storico “Arlene’s Grocery”, club in cui hanno fatto il loro debutto artisti del calibro di Jeff Buckley e gli Strokes. E’ proprio negli Usa che comincia a scrivere canzoni in italiano “contaminate” dal sapore folk elettronico del nord degli Stati Uniti. Rientrato in Italia, entusiasta dell’esperienza oltre oceano appena conclusa, Filippo decide di tornare alle sue radici e cosi comincia l’avventura di “Viaggi e intemperie”, omaggio alla produzione musicale del padre. Preso a battesimo dal compianto Pepi Morgia, che ne cura la regia, nel novembre 2009 inizia un tour che riscuote un grande successo di pubblico, seguito da un album live (“Filippo canta Ivan Graziani”) che, nel 2011, lo porta fra i 5 finalisti per la “Targa Tenco” come “Miglior interprete”. Cura inoltre la direzione artistica e interpreta “E sei cosi bella” per il disco “Tributo a Ivan Graziani” (Sony Music Italy), che racchiude 14 nomi del panorama musicale italiano underground e non (Marlene Kuntz, Roy Paci, Simone Cristicchi, Cristina Donà, Paolo Benvegnù, Marta Sui Tubi, La Crus, tra gli altri) che si cimentano nel repertorio di Ivan con cover del tutto personali e rivisitate. La prima grande ribalta per Filippo Graziani arriva nel 2014 con la partecipazione al 64esimo Festival di Sanremo. Pubblica in quella occasione il suo primo album, “Le cose belle”, riscuotendo successo di critica, tanto grande che lo porterà a ricevere la prestigiosa “Targa Tenco 2014” per la “Migliore Opera Prima”. Il suo secondo disco di inediti, intitolato “Sala giochi”, è uscito nel 2017.
Anche durante la serata di chiusura sarà possibile visitare la mostra fotografica di Marcello Tronca che racconta i 15 anni di Jazz in Campo. Ci sarà inoltre, come di consueto, l’area dedicata all’enogastronomia con un menu dedicato ai prodotti tipici.