Il consiglio dei Ministri, che è durato pochi minuti e si è già concluso, ha autorizzato l’eventuale apposizione della fiducia alla legge elettorale. Lo si apprende da fonti di governo. Intanto l’Italicum supera il primo scoglio. L’aula della Camera ha respinto infatti, con voto segreto, le questioni pregiudiziali di Costituzionalità e merito presentate dell’opposizione all’Italicum.
Le pregiudiziali di costituzionalità sono state bocciate 384 no e 209 sì, quelle di merito con 385 no e 208 sì. L’Aula della Camera ha respinto poi anche la questione sospensiva. I voti a favore sono stati 206, 369 quelli contrari, 1 deputato si è astenuto. Le quattro pregiudiziali di costituzionalità all’Italicum erano state presentate da Forza Italia, Sel, Lega Nord e M5S. Le votazioni sono avvenute a scrutinio segreto, richiesto da Forza Italia e accordato dalla presidente della Camera Laura Boldrini. «Cadrà il governo sulla legge elettorale? Noi ci siamo impegnati a fare le riforme e se non riusciamo a farle è giusto anche che andiamo dal presidente della Repubblica a dire qual è la situazione», ha detto la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani a 24Mattino su Radio 24. A lungo sono stati visti discutere passeggiando per il Transatlantico il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini e Andrea Giorgis, il costituzionalista della minoranza che non intende sostenere l’Italicum. Non è ancora chiaro se e quando il governo deciderà di blindare con la fiducia la legge elettorale. Secondo la Velina Rossa, l’agenzia di Pasquale Laurito, potrebbe essere posta direttamente nel pomeriggio. CDM AUTORIZZA FIDUCIA Il consiglio dei Ministri, che è durato pochi minuti e si è già concluso, ha autorizzato l’eventuale apposizione della fiducia alla legge elettorale. Lo si apprende da fonti di governo. CRISANTEMI Questo è «il funerale della democrazia». Così il capogruppo di Sel, Arturo Scotto, ha commentato l’apposizione della fiducia sull’Italicum. Al termine del suo intervento i deputati di Sel hanno lanciato crisantemi nell’Aula della Camera. TUTTI I NODI DELLA RIFORMA ELETTORALE Premio di maggioranza, preferenze, sbarramenti. Ecco in sintesi i principali nodi della riforma elettorale su cui da oggi la Camera si appresta a votare. •PREMIO DI MAGGIORANZA: l’Italicum lo attribuisce alla lista che supera il 40% al primo turno o che vince al ballottaggio. Nella prima versione approvato a marzo 2014 alla Camera il premio era attribuito alle coalizioni vincenti. La minoranza del Pd, Forza Italia e anche alcuni alleati come Sc e Pi chiedono di tornare al premio attribuito alla coalizione. •APPARENTAMENTO: è una subordinata al punto precedente, proposta dalla minoranza Pd, da Fi e da
Pi e Sc. Consiste nel prevedere la possibilità di un accorpamento tra liste al momento del ballottaggio.
Le coalizioni, cioè, si riformerebbero dopo il primo turno. •CAPILISTA: l’Italicum prevede 100 collegi plurinominali, in cui ciascun partito presenterà dei listini di 4-5 nominativi. Il capolista è bloccato, e sono previste le preferenze per gli altri candidati. La
minoranza del Pd e M5s propongono le preferenze anche per il capolista. •QUORUM PER IL BALLOTTAGGIO: M5s propone che al ballottaggio debba partecipare un quorum di
elettori per renderlo valido. In caso contrario varrebbe il proporzionale puro del primo turno.