Con l’esame della proposta di legge della Giunta regionale di riforma dell’istituto Zooprofilattico dell’Abruzzo e del Molise, la cui iscrizione e immediata discussione sono state richieste in aula dal presidente della IV Commissione, Ioffredi, stante l’assenza del Governatore , Paolo Di Laura Frattura che l’aveva annunciate, votate alla unanimità, sono ripresi nel pomeriggio di ieri , alle ore 17,00 circa ,i lavori del Consiglio Regionale tornato a riunirsi sotto la presidenza di Vincenzo Niro. L’Istituto Zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “Giuseppe Caporale” – ha detto Ioffredi , relatore del provvedimento – “è un Ente pubblico sanitario che opera come strumento tecnico-scientifico dello Stato e delle Regioni Abruzzo e Molise, offrendo servizi ad alto contenuto di conoscenza e innovazione nei settori della sanità animale, della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e della tutela dell’ambiente, per la salvaguardia della salute degli animali e dell’uomo. Con l’approvazione del decreto legislativo n.106 del 2012 il Governo ha proceduto alla riorganizzazione degli enti vigilati dal Ministero della Salute, inclusi gli Istituti Zooprofilattici, nel rispetto dei principi di semplificazione e snellimento del loro funzionamento. E’ quindi necessario recepire il contenuto del decreto aggiornando l’ordinamento regionale e conformandolo alla normativa statale. L’applicazione della legge è condizionata alla adozione di una identica norma da parte delle Regioni Abruzzo e Molise. L’Istituto ha sede legale e centrale a Teramo ed è articolato sul territorio delle due Regioni in strutture operative territoriali. Il Consiglio di amministrazione che dura in carica quattro anni è composto da tre membri, di cui uno designato dal Ministro della Salute, uno designato dalla Regione Abruzzo ed uno designato dalla Regione Molise”. Sia il Molise che l’Abruzzo, quindi, devono adottare una stessa norma per la sua applicazione.
Il consigliere Ioffredi ha quindi chiesto la approvazione urgente del testo che è composto da 26 articoli, visto il regime di proroga e il rischio di un nuovo commissariamento dell’Istituto.
Sulla proposta di riordino della struttura hanno preso la parola i consiglieri Iorio, Fusco Perrella e Federico che hanno espresso il loro disagio per non aver avuto il tempo necessario per visionare il provvedimento, fatto distribuire in giornata in aula.
“Volevamo discutere dell’argomento, sapere alcune cose – hanno detto – ma non ci è stato possibile farlo. Vista la sua importanza comunque votiamo favorevolmente, perché necessita evitare il commissariamento”. A questo punto è intervenuta la consigliera Lattanzio per chiedere una sospensione al fine di concordare un ordine del giorno collegato al provvedimento, per aumentare le risorse a favore del Molise.
Al rientro in aula si è proceduto dapprima a votare sia l’articolato della legge che l’intero testo, che hanno ottenuto l’UNANIMITA’, con la sola astensione del consigliere Cavaliere, e, successivamente,con lo stesso esito, l’ordine del giorno con il quale “Si impegna la Giunta Regionale ed il suo Presidente affinchè, in sede di applicazione della legge, si assicuri alle strutture dell’Istituto Zooprofilattico che insistono in Molise almeno il quaranta per cento delle risorse organizzative e finanziarie impegnate dall’Ente”. Sull’ordine del giorno, illustrato dal consigliere Totaro, sono intervenuti il consigliere Cotugno e il vice presidente della Giunta, Petraroia che, al di là dell’ordine del giorno, ha sostenuto che occorre “aprire un confronto istituzionale a tutti i livelli”.
Dopo le consuete comunicazioni all’assemblea, il Presidente Niro ha chiesto ed ottenuto alla unanimità dal Consiglio, la iscrizione e immediata discussione dell’argomento riguardante la dichiarazione di decadenza per “rilevata causa d’ incompatibilità “ di un componente del CO.RE.COM. (Comitato Regionale per le Comunicazioni), l’avv. Federico Liberatore. E’ stato lo stesso Vincenzo Niro e leggere l’atto deliberativo consiliare con il quale si dichiara la decadenza del componente-presidente l’organismo, Avv. Federico Liberatore, in quanto incompatibile con la carica di consigliere comunale che riveste presso il Comune di Santa Croce di Magliano . Il provvedimento di decadenza è stato votato alla UNANIMITA’.
Si è proceduto con un ordine del giorno “Split payment”, la cui iscrizione e immediata discussione sono state chieste ed ottenute alla unanimità, dal consigliere Cotugno. E’ stato lo stesso consigliere di “Rialzati Molise” a illustrarlo all’aula, affermando che la legge di stabilità n 190 del 23 dicembre 2014, nell’articolo relativo alle “operazioni effettuate nei confronti degli enti pubblici”, modificando un articolo di un DPR del 1972, ha introdotto il meccanismo della scissione dei pagamenti (split payment), reso efficace dal Ministero della Economia e delle Finanze con proprio decreto attuativo del 23 gennaio 2015.
“Il meccanismo della scissione dei pagamenti – ha detto Cotugno – prevede che gli enti statali centrali e territoriali (Regioni e Comuni), le Asl, le Camere di Commercio, le Università e altri compresi nel provvedimento, dal primo gennaio 2015, una volta ricevuta la fattura, devono pagare all’azienda fornitrice di un servizio o che ha ceduto o prestato un bene, soltanto l’imponibile dell’Iva, trattenendo invece l’ammontare dell’imposta per poi versarla in un secondo momento direttamente all’erario…Pertanto all’azienda viene saldato il corrispettivo del servizio o del bene ma non incassa l’Iva, nonostante l’abbia prevista in fattura, e solo in un secondo momento può chiedere il rimborso…Nelle intenzioni del governo – ha aggiunto Cotugno – e in particolare del ministero della Economia, il meccanismo dovrebbe perseguire finalità antielusive e garantire all’Erario il versamento diretto dell’Iva da parte dello Stato, evitando che le aziende fornitrici non versino l’Iva a debito incassata…”.
Con l’ordine del giorno, votato alla UNANIMITA’, si “IMPEGNA il Presidente della Giunta Regionale ad adoperarsi presso il Governo per il tramite della Conferenza Stato-Regioni per 1)-verificare la possibilità di ottenere il ritiro della norma o la sua abrogazione; 2)-sollecitare una azione comune da parte della Conferenza delle Regioni al fine di accertare la legittimità costituzionale della disposizione; 3)-coinvolgere l’intera delegazione parlamentare molisana nel sostenere l’azione presso il Governo affinchè sensibilizzi il Ministero della Economia e delle Finanze sulla opportunità di ritirare la norma sulla scissione dei pagamenti”. Sull’ordine del giorno, condividendolo, sono intervenuti anche il consigliere Manzo e il vice presidente dell’esecutivo, Petraroia.
Alla UNANIMITA’, dopo una modifica concordata dopo una breve sospensione dei lavori, è stata votata anche la mozione, a firma dei consiglieri Manzo, Federico, Fusco Perrella, Ciocca, Di Pietro, Iorio, Cavaliere, Sabusco, Micone e Ioffredi, ad oggetto “D.M. 28-11-2014 istitutivo dell’IMU sui terreni agricoli”.
Sul punto ha relazionato la consigliere Manzo affermando, tra l’altro, che “Mezza Italia agricola non è d’accordo con il pagamento di questo assurdo balzello in quanto, ad esempio, i parametri non tengono conto della complessità di tutto il territorio e, soprattutto trascurano la funzione essenziale degli agricoltori nella tutela a presidio del territorio stesso ed a beneficio della intera collettività…”.
Dopo gli interventi dei consiglieri Lattanzio, Fusco Perrella e Ciocca, che hanno evidenziato la importanza del tema e la convinta condivisione, il Consiglio ha deliberato di “Impegnare il Presidente della Giunta a convocare in tempi ragionevolmente brevi un tavolo tecnico di concertazione in cui siano coinvolti, oltre ai rappresentanti del competente assessorato regionale, l’ANCI Molise e le organizzazioni e rappresentanze degli agricoltori molisani, al fine di valutare le azioni più idonee alla tutela del settore agricolo regionale, anche associando la Regione alle iniziative giudiziarie intraprese dall’ANCI dinanzi al TAR del Lazio e di valutare la possibilità di creare un coordinamento con le altre regioni italiane per definire un indirizzo comune di azione in favore del settore agricolo”.
Ancora UNANIMITA è stata raggiunta anche sulla mozione, leggermente modificata dall’aula, a firma dei consiglieri Fusco Perrella, Sabusco, Iorio e Cavaliere, riguardante la “Istituzione del Laboratorio Regionale di Tossicologia”. E’ stata la consigliera Fusco Perrella, prima firmataria, ad illustrare l’argomento con una dettagliata relazione, affermando, tra l’altro, che “… con deliberazione di Giunta del 2007 è stato disposto di delegare all’ARPA le funzioni analitiche tossicologiche forense e clinico-forensi, nella more della costituzione di idonei laboratori di analisi nell’ambito delle Strutture Sanitarie regionale….L’istituzione di un laboratorio comporterà un miglioramento dei punti di forza del sistema regionale delle dipendenze…”.
Con un breve intervento del consigliere Federico e con la risposta del Governatore Paolo Di Laura Frattura che ha affermato come “Per agevolare l’attivazione in ASREM di idonei laboratori per la tossicologia senza alcun aggravio di spesa per l’ Azienda, si può prevedere uno scambio di professionalità di pari livello tra l’ARPA e l’ASREM (dirigente Biologo) così da non incidere in alcun modo sui costi di ciascun Ente e consentire all’ASREM l’acquisizione di un dirigente con già documentata e notevole esperienza nel campo tossicologico…L’ARPA è disposta, inoltre, a trasferire presso l’ASREM anche la strumentazione di base che attualmente viene utilizzata per le analisi tossicologiche, il cui valore si aggira intorno ai 70/80 mila euro, consentendo in tal modo all’ASREM un allestimento a costo sostanzialmente pari a zero di tale laboratorio ed all’ARPA di poter acquisire analoga strumentazione da adibire ad analisi di matrici ambientali …”, il Consiglio, come detto, alla UNANIMITA’, ha deliberato di “Impegnare il Presidente della Giunta ad adoperarsi nei confronti della struttura commissariale per attivare il Laboratorio Regionale di Tossicologia come riferimento tecnico per tutta una serie di attività svolte da differenti Istituzioni in materia di sostanze stupefacenti e di alcol, pertanto supporto utile per il dipartimento delle dipendenze e centro in grado di effettuare accertamenti ai sensi di tutte quelle normative che disciplinano il fenomeno droghe in ambito lavorativo, alla guida di veicoli, al consumo illecito e in ambito sportivo”.
Si è proseguito con una interrogazione a firma del consigliere Iorio, per “conoscere i motivi dell’interruzione dei trasporti pubblici su gomme della società ATM il giorno 11 febbraio scorso e le ragioni del provvedimento per l’affidamento di un servizio per la gestione unificata del TRACKING e del TICKETING riguardanti le aziende di trasporto pubblico locale si gomma”.
L’ex governatore illustrando l’interrogazione ha ribadito, alla luce dell’evento che ha creato problemi alla cittadinanza, di conoscere i motivi che hanno portato a “tale drammatica” decisione e quali provvedimenti sono stati adottati dalla Giunta per scongiurare simili disagi ai cittadini utenti . Iorio ha chiesto, altresì, di conoscere le ragioni di un provvedimento in corso circa l’affidamento di un servizio per la gestione unificata del TRACKING e del TICKETING riguardante le aziende di trasporto pubblico locale su gomma per l’importo di euro 1.757.000,00 e la reale valutazione sulla congruità dell’importo, vista anche la vicenda della gara sul trasporto pubblico locale in contenzioso presso il TAR Molise ancora non definito. All’interrogazione ha risposto l’assessore ai trasporti, Pierpaolo Nagni, lasciando parzialmente soddisfatto il consigliere Iorio.
“E’ stato un fatto grave che l’azienda ha avviato la procedura messa in campo, poi bloccata. Le sue motivazioni sono state deboli e tutte da verificare, per debiti che a noi risultano inesistenti. E’ la Regione, dai calcoli effettuati, che vanta crediti. Le spettanze economiche mensili le elargiamo puntualmente, come da contratto. Abbiamo attivato tutte le procedure che potevamo seguire, compreso l’interessamento della Procura della Repubblica e l’iter per l’eventuale revoca dell’affidamento del servizio.E’ in piedi un tavolo sul quale ci si sta confrontando ed è stato proposto anche un arbitrato. E’ bene che sia un terzo a controllare. Abbiamo fatto tutto il necessario per difendere l’utenza. Per il resto abbiamo previsto nel bando che debba essere la Regione ad effettuare controlli”.