In occasione del Santo Natale il vescovo di Isernia-Venafro rivolge ai ragazzi l’invito a coltivare i loro sogni di una nuova umanità
“Mi rivolgo ancora a voi giovani: non lasciatevi rubare la vita, come più volte ha detto Papa Francesco. Non lasciatevi rubare i sogni. Non smettete di sognare”
Sono le parole che S.E. Mons. Camillo Cibotti, vescovo di Isernia-Venafro, rivolge a ragazzi e giovani della diocesi nella sua lettera. In una forma confidenziale e diretta, il vescovo si rivolge al mondo della gioventù per comunicare la sua vicinanza in questo periodo così difficile ed impegnativo a causa dell’emergenza sanitaria e l’invita a riscoprire l’urgenza di “creare una società nuova, un’umanità nuova, dove non potranno prevalere “imprevisti ed emergenze” ma “le fondamenta ed i fondamentali”: la gioia di vivere, che sorpassa ogni condizionamento ed ogni crisi e che ci proietta verso un nuovo futuro”.
Ai giovani rivolge l’invito di cogliere l’occasione propizia data da questa fase così imprevista di utilizzare anche la tecnologia come “l’Areopago di menti che respirano la speranza e credono nella libertà”.
L’occasione diventa questo Natale così diverso ma che può essere vissuto dai giovani senza rinunciare ai valori che esso ci trasmette “È il tempo dell’amore autentico, purificato dalle scorie del consumismo e delle situazioni di facciata. Natale è il tempo dell’autenticità, della verità, della fraternità, dell’amore, della pace. Questo ci rassicura: nel nostro mondo c’è ancora posto per la tenerezza, per quel calore che solo le nostre famiglie sono capaci di profondere. C’è ancora posto per luci autentiche e non artificiali che emergono dai cuori che si incontrano e che custodiscono, come scrigni, ricordi e sentimenti sempre vivi”.
Il vescovo conclude, poi, la sua lettera lanciando un’idea ai ragazzi con l’intento di poterla concretizzare con l’inizio del nuovo anno. Si tratta della creazione di una piattaforma social per il confronto e il dialogo con i giovani. “Ho pensato – dice il vescovo – che, attraverso diversi social network e piattaforme digitali (in modo specifico Zoom), possiamo metterci in discussione, trovare spazio e tempo per riflessioni, idee da confrontare, progetti da condividere”. “Insieme ai miei collaboratori della Pastorale Giovanile ed Universitaria, dell’Ufficio della Pastorale Vocazionale e Familiare, dell’Ufficio Scuola, desidero mettermi in gioco ed aprire la nostra Chiesa locale al mondo virtuale”.