Maria Teresa D’Achille e Carlo Veneziale, rispettivamente in qualità di ex vice sindaco della giunta comunale di Isernia e ex assessore della precedente giunta regionale, nonché esponenti del Partito Democratico, intendono esprimere la propria soddisfazione per il ritorno dell’università e del capitale umano nel centro storico di Isernia, grazie al trasferimento del corso di laurea in Scienze Infermieristiche e dei suoi oltre duecento iscritti (circa settanta gli iscritti per annualità, oltre altri potenziali settanta che possono richiede il trasferimento) che potranno tornare a frequentare la parte antica della città. È il risultato dell’impegno degli esponenti della precedente giunta del Comune di Isernia e della Regione Molise, in concertazione con il Comitato Centro Storico, insieme all’importante contributo del rimpianto professore Giovanni Cefalogli.
È importante, quindi, fare chiarezza sulla questione che negli ultimi mesi viene propagandata da esponenti dell’attuale giunta regionale al solo fine di far registrare come proprio atto istituzionale un lavoro messo in campo da forze politiche progressiste negli anni di amministrazione. Il galateo istituzionale prevede la riconoscenza del lavoro trovato e da dove ci si è insediati. Questo galateo è stato completamente infranto.
La questione a cui si fa riferimento è il trasferimento del corso di laurea in Scienze Infermieristiche che nei prossimi giorni vedrà la discussione delle lauree e l’inizio del nuovo anno accademico nella sede di via Mazzini a Isernia.
Il percorso è stato tracciato dalla precedente amministrazione comunale e regionale, attraverso una trattativa che ha portato al completamento e alla chiusura dell’accordo, approvato dall’ex presidente Paolo di Laura Frattura che si è rivolto, in prima persona, alla Grazie all’opera di convincimento da parte dell’ex governatore Frattura e al rettore della Sapienza Eugenio Gaudio, l’università è tornata a Isernia in seguito alla promessa dell’individuazione di un locale che potesse accogliere gli studenti.
Questo luogo è stato individuato nell’ex seminario vescovile, già sede in passato di altre facoltà, che però necessitava di opere di ristrutturazione e di un accordo tra parti che potesse far svolgere regolarmente l’attività accademica. Oggi, il trasferimento della sede è stato reso possibile grazie all’accordo tra la Diocesi di Isernia e l’Asrem attraverso un comodato d’uso gratuito, che prevede l’attivazione di alcuni servizi sanitari.
La giunta regionale nel febbraio 2018, attraverso le risorse FSC, ha deliberato un finanziamento di 100.000 euro, volto a restaurare i locali della Diocesi, quindi a renderlo fruibile per un eventuale utilizzo futuro. Il 20 aprile 2018 Paolo Frattura ha illustrato in una conferenza stampa questo iter, annunciando il trasferimento del corso di laurea in Scienze Infermieristiche per il nuovo anno accademico.
La vicenda del palazzo vescovile in via Mazzini è strettamente legata alla questione dei palazzi storici della nostra regione. Sempre nella delibera del 25 febbraio 2018, l’ex giunta regionale ha approvato una serie di finanziamenti volti a valorizzare il patrimonio edilizio religioso e regionale (in questo caso il palazzo vescovile di via Mazzini e Palazzo Jadopi che rispettivamente hanno ricevuto 100.000 euro e 2.400.000 euro) inserendo anche un immobile di proprietà del Comune di Isernia, ovvero Palazzo Orlando al quale sono stati destinati 100.000 per il trasferimento della sede della Guardia di Finanza.
A tal proposito, i due esponenti, si interrogano sull’utilizzo dei finanziamenti messi a disposizione dalla precedente giunta regionale.
Pertanto chiedono risposte su:
· L’accordo tra la Diocesi di Isernia e l’Asrem prevede che in via Mazzini oltre all’università vengano istituiti servizi sanitari da parte dell’Asrem. Al momento risulta che la guardia medica sarà spostata ma non ci risulta l’attivazione della postazione CUP e dello Sportello informativo.
· Palazzo Jadopi: si deve avviare la procedura per un bando di gara e far partire immediatamente i lavori per il completamento dell’opera e renderlo fruibile, valutando insieme tra istituzione e cittadini la destinazione d’uso.
Inoltre, chiedono al rettore de La Sapienza l’istituzione di nuovi corsi di laurea a Isernia, come quella di igiene dentale già presente in passato, per ampliare e potenziare l’offerta formativa universitaria.
In conclusione, esortano il preside del corso di laurea in Scienze Infermieristiche a intitolare un’aula in via Mazzini in nome del professore Giovanni Cefalogli come segno di riconoscenza per l’impegno profuso negli anni per riportare l’università nel centro storico di Isernia, per l’idea di creare il polo delle professioni sanitarie e per l’amore verso il proprio lavoro trasmesso ai suoi studenti e collaboratori.