La proposta di riordino sanitario elaborata dell’Asrem cos’è e qual è il suo rilievo normativo? E’ un nuovo piano sanitario regionale? E’ l’attuazione del Piano Basso al quale mi opposi? Credo sia opportuno che la politica, tutta, dinanzi alla riorganizzazione della sanità regionale, esprima il meglio di sé e lo faccia con la chiarezza delle proprie posizioni. Il balletto delle dichiarazioni della maggioranza di centrosinistra lasciano immaginare che l’Asrem abbia assunto l’iniziativa di riorganizzazione della sanità in totale solitudine.
Ma non è così: Frattura, che ne è perfettamente consapevole in qualità di presidente di Regione e Commissario della Sanità, spieghi alla sua maggioranza e al resto delle forze politiche qual è la sua posizione e cosa intende fare, senza abbandonarsi in dichiarazioni estemporanee per accontentare l’oste di turno in ogni cantina visitata. Possibile, ad oggi, non si conoscano le intenzioni e la proposta del presidente della Regione, mentre si immagina di chiudere gli ospedali, di cambiare il sistema dell’emergenza e di rivoluzionare il rapporto pubblico-privato senza avere il coraggio di assumersene pubblicamente la responsabilità? Innanzitutto, credo sia opportuno e fondamentale ricordare a questa classe dirigente che l’elaborazione del Piano Sanitario è disciplinata da una legge regionale che impone l’approvazione dello stesso da parte del Consiglio Regionale del Molise al quale – ex lege – è affidata la competenza di iniziativa legislativa. Tutto ciò non è avvenuto: le dichiarazioni strambe e assai simpatiche di autorevoli rappresentanti del centrosinistra a Palazzo Moffa ne sono la prova. Così, mentre Frattura annuncia confronti con il territorio e con i sindacati, dimentica di farlo con il Consiglio regionale escludendolo – di fatto – da quel processo decisionale in materia di riorganizzazione sanitaria che la legge prevede e impone a tutela della collettività e dell’interesse pubblico, di tutti. E’ il momento, tra le tante priorità, che anche il centrodestra esprima una propria posizione condivisa – se possibile – con le altre opposizioni a Palazzo Moffa; è il momento che l centrodestra pretenda chiarezza, elabori – soprattutto – una propria proposta attingendo alle innumerevoli iniziative assunte negli anni di governo regionale; è il momento – ancora – che il centrodestra apra un confronto – dentro e fuori al Consiglio regionale – con il solo scopo di suscitare e animare quel dibattito serio – a dire il vero, fino a oggi molto spesso mancato – che possa portarci a una soluzione. Nell’interesse dei molisani.
Sen. Michele Iorio