Riceviamo e pubblichiamo
Il Molise ha bisogno di un governo regionale diverso da quello dell’ultimo quinquennio. Un governo che abbia affidabilità politica, coraggio di fare scelte concrete e la fermezza di incentivare gli investimenti. E’ un dovere della politica crearlo, è una necessità per il territorio e per i cittadini averlo. Lo dicono i numeri, lo affermano senza sconti le stime della Cgia di Mestre che annunciano: per il 2018 la crescita del Pil in Molise rallenterà attestandosi allo 0,7% e colloca la nostra regione in testa alla classifica, in negativo, per le regioni in ritardo con la ripresa. Abbiamo un gap del meno 16,9% che, forse, riusciremo in parte a recuperare tra il 2022 e il 2023.
La ricetta è esattamente l’opposto della politica messa in campo in questi cinque anni ma, nonostante i nostri gridi di allarme, nessuno ci ha mai ascoltato. Occorrono investimenti, pubblici e privati. E allora sorge spontaneo chiedersi: se non avessero chiuso le aziende, se non si fossero ridotti a rallegrarci per la cassa integrazione concessa, se al contrario avessero fatto sacrifici per continuare ad avere non disoccupati ma posti di lavoro, forse a quest’ora le prospettive per un futuro migliore sarebbero state più a portata a mano. Forse, mi chiedo tanto per fare un altro esempio, se non avessero rinunciato all’Autostrada a quest’ora il l’edilizia avrebbe avuto anni di occupazione che avrebbero potuto rilanciare il settore invece di dover sborsare milioni di risarcimento, per non far nulla, alle aziende che avevano vinto l’appalto.
Se invece di annunciare in pompa magna le barzellette sull’elettrificazione della linea ferroviaria, dove i 50 milioni festeggiati sono del tutto insufficienti, si fosse pensato ad investire i centinaia di milioni di euro che il mio governo aveva lasciato alla Regione Molise, se si fosse lavorato per non perdere, tanto per citarne una, i 50,73 milioni per ritardi nella spesa delle risorse che gli avevamo lasciato, forse a quest’ora la situazione era un po’ diversa. Decisioni sbagliate, capotiche, a cui bisogna porre rimedio invertendo le priorità delle scelte politiche di cui l’intera maggioranza che ha sostenuto Frattura è responsabile.
Che sia il 4 marzo o il 22 aprile o qualunque altra data, è necessaria una squadra di governo che applichi una terapia d’urto al Molise accorciando i tempi della ripresa. Questo non è un sogno, è un progetto possibile, un obiettivo che si può raggiungere solo conoscendo bene il territorio e la macchina amministrativa e burocratica.
Michele Iorio