Ribadisco la mia proposta alla Giunta Frattura: concludere transazioni per permettere a tutti i co.co.co. (che la stessa Giunta ha mandato a casa) di avere la possibilità di continuare a lavorare come avvenuto per la segretaria del Pd Micaela Fanelli. Devo ritenere che il silenzio di Frattura, Petraroia, Facciolla, Nagni e Scarabeo (che hanno approvato la delibera a sostegno della Fanelli) è dovuto al fatto che sono alla ricerca di qualche escamotage per evitare che ciò avvenga anche per tutti quei cittadini che avevano, ed hanno, semplicemente il diritto di svolgere una professione. Il ‘frastuono silenzioso’ dell’intero esecutivo su questa faccenda è sintomatico per capire quale sia il metodo applicato alla gestione della cosa pubblica da parte di questi amministratori.
A Micaela Fanelli, nella sua autodifesa solitaria, non posso far altro che evidenziare: mente sapendo di mentire. La dottoressa afferma: “Ho deciso che fino a quando farò politica attiva non rientrerò nelle mie funzioni”. Per onestà intellettuale, la Fanelli dovrebbe dire ai cittadini molisani che questa opzione è già contemplata negli atti della Regione Molise. Tant’è che i documenti parlano chiaro: è stata messa, come dire, in aspettativa politica. Infatti, nel parere dell’Avvocatura, a firma del direttore generale Di Mirco, si evidenzia non solo che la Fanelli al momento è incompatibile a ricoprire il ruolo di membro del Nucleo di Valutazione perché occupata in politica, ma potrà comunque riprendere le funzioni quando verrà meno questa incompatibilità. Cioè, quando cesserà di fare politica!
Così, la segretaria regionale del Partito Democratico invece di tacere su un atto che pare avere il sapore di un privilegio politico (visto che c’erano ottime possibilità per la Regione di vincere la causa e per la Fanelli di soccombere) accusa me, e il mio governo, di non averle rinnovato il contratto dopo 10 anni di collaborazione per un pregiudizio politico, pur sapendo bene che il suo lavoro alla Regione Basilicata la poneva in una posizione di incompatibilità con la Regione Molise. Questo atto, a mia memoria, non ha precedenti nella storia politica e amministrativa di questa Regione. Mai una Giunta regionale ha evitato di attendere il giudizio dei giudici, trasformandosi essa stessa in un tribunale.
Sen. Michele Iorio