Leggendo il recente comunicato stampa dell’assessore regionale al lavoro, Michele Petraroia, si apprende di una positiva inversione di tendenza delle dinamiche occupazionali del Molise. E ci si interroga di quale regione l’assessore stia parlando! Sul piano strettamente dialettico, si ha l’impressione di una contraddizione in termini di politiche programmatorie da adottare: infatti, da un lato si afferma la volontà di uscire da schemi occupazionali di ‘matrice assistenziale’ e, dall’altro, si inneggia “all’estensione degli ammortizzatori sociali a 3000 lavoratori”. Dispositivo classico di assistenza pubblica! Sia ben chiaro che resta sacrosanto per questi lavoratori percepire le indennità dovute che, però, sono la prova evidente (Gam, Ziccherifico e Ittierre, ad esempio) del grave errore di aver definitivamente chiuso i battenti di queste aziende, di non aver saputo individuare, in tre anni, alcuna soluzione e di aver trasformato questi lavoratori in disoccupati di lunga durata. Anche sul piano strettamente pratico, le affermazioni dell’assessore lasciano dubbi sulla lettura dei dati statistici del mercato del lavoro molisano: si confondono in termini di comparazione del trend occupazionale i dati dell’offerta con quelli relativi alla domanda di lavoro. Purtroppo, il quadro non è affetto roseo come si vuol fare apparire. Leggendo, infatti, i dati sulle forze di lavoro in Molise si registrano decrementi del volume degli occupati sia tendenzialmente che congiunturalmente. In effetti, per chi amministra una regione, sarebbe più opportuno prendere a riferimento dei proprio piani di intervento le statistiche di ‘breve periodo’, quali i dati trimestrali e annuali, piuttosto che dinamiche di lungo periodo, soprattutto in fasi di forte crisi dove il contesto occupazionale subisce bruschi cambiamenti e quindi necessiterebbe di tempestive azioni correttive.
Anche se sinteticamente, è giusto che i molisani conoscano la situazione reale della nostra regione che registra una significativa perdita di posti di lavoro che nel terzo trimestre del 2015 conta 1640 occupati in meno rispetto al precedente periodo e che nella differenza annuale segna 900 occupati in meno. Vi è da sottolineare un notevole aumento di 2000 unità delle persone in cerca di lavoro a conferma di una maggiore presenza, nell’arco di un anno, di disoccupati in regione. Con un tasso di disoccupazione che a livello tendenziale è aumentato del 1,55%, passando dal 12,83% del terzo trimestre 2014 al 14,38% del terzo trimestre 2015. Non credo sia possibile continuare a prendere in giro le famiglie molisane e proclamare una ripresa economica che ragionevolmente appare sempre più improbabile, soprattutto se non si ha la consapevolezza del proprio fallimento, non si è in grado di leggere i numeri di una statistica e quindi non si ha nemmeno la cognizione reale di come poter modificare la catastrofica e attuale situazione occupazionale.