Siamo nel 2014 ed ancora il 40% della popolazione mondiale non dispone di una connessione a Internet. È un dato che dovrebbe far riflettere circa le divergenze esistenti a livello globale, ma secondo il Media Development Investment Fund, una fondazione statunitense, in meno di un anno, questo sarà un lontano ricordo grazie ad “Outernet”. Il fondo no-profit, che è stato in parte finanziato dal magnate George Soros, prevede di inviare nello spazio un centinaio di satelliti cubp (“CubeSats”), di 10 cm3, a partire da gennaio dell’anno prossimo, per fornire al mondo un accesso universale a Internet.
I fondatori di questa organizzazione con sede a New York, hanno posto a fondamento della loro idea benefica il principio secondo cui “il diritto di sapere è un diritto fondamentale”. E come non condividere questa affermazione, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”.
Il suo direttore, Harlan Mandel, ha descritto Outernet come un “progetto rivoluzionario che ignora la censura e garantisce il rispetto della privacy in grado di fornire accesso universale alle informazioni, compresi coloro che oggi sono al di fuori della portata geografica della rete, o che non hanno i mezzi per permetterselo”.
Così, per esempio nordcoreani e cinesi, a dispetto della censura che esiste nei loro paesi, potranno collegarsi a Outernet tramite qualsiasi smartphone o computer.
Già a partire dal giugno 2014, un piccolo numero di questi piccoli satelliti sarà inviato nello spazio, a titolo di test.
Se tutto andrà bene, nel gennaio 2015, il progetto sarà operativo con un centinaio di satelliti cubo in orbita. Poi, durante i primi cinque anni, a meno che i giganti delle telecomunicazioni non decideranno di effettuare un investimento sostanziale, sarà solo una sorta di Internet di base, compresi i siti di notizie, alcuni programmi educativi e messaggi di emergenza, tra cui gli avvisi per le catastrofi naturali.
Si potrà andare da un sito all’altro come si cambiano i canali TV. Infatti, oltre al numero ridotto di siti ricercabili con questa versione l’accesso ad Internet sarà limitato perché l’utente non potrà, almeno in un primo momento, scaricare informazioni, e si dovrà accontentare di guardare ciò che sarà online.
Outernet dovrebbe essere pienamente operativo entro giugno 2015. Nonostante il carattere ambizioso del progetto, i suoi promotori compreso Syed Karim, direttore tecnico del progetto Outernet, non appaiono per nulla preoccupati per la sua attuazione, perché tutte le tecnologie necessarie sono stati testate più volte nel campo della TV satellitare (compreso il datacasting), almeno per quanto dichiarato alla rivista statunitense di tecnologia Reddit.