Per oggi 7 settembre sono in programma a Napoli più incontri con rappresentanti istituzionali, sociali ed amministrativi della Regione Campania e del Comune, per individuare possibili soluzioni contro le installazioni di 100 pale eoliche a ridosso della Valle del Tammaro e del Parco del Matese, e a salvaguardia delle amministrazioni locali pugliesi, molisane e campane interessate alle richieste di autorizzazione per le trivellazioni da parte di società petrolifere.
L’obiettivo della Rete di Associazioni e Comitati di Tutela Ambientale del Molise e della Campania, è quello di coinvolgere le principali istituzioni e rappresentanze delle due regioni per intraprendere di comune intesa con il Ministero dei Beni Culturali e con i Parlamentari che hanno presentato più proposte di legge sulla costituzione del Parco Nazionale del Matese, ogni iniziativa tesa a valorizzare i beni storici, paesaggistici, archeologici e naturalistici in una prospettiva incardinata su un modello di sviluppo ecocompatibile ed ecosostenibile.
Tra Sepino, Morcone e Cusano Mutri c’è l’area paleontologica con il ritrovamento nel 1980, nel Comune Sannita di Pietraroja, di un esemplare di piccolo dinosauro risalente a 113 milioni di anni fa.
L’antichissima città di Saepinum – Altilia, il Regio Tratturo Pescasseroli – Candela, una miriade di siti di interesse comunitario, zone di protezione speciale e aree di elevato pregio ambientale, rappresentano insieme al Parco del Matese un’opportunità di sviluppo locale che non merita di essere azzerata da interventi impattanti che stravolgerebbero i tratti più belli di quel territorio senza offrire alcuna contropartita adeguata alle comunità locali della Campania e del Molise.
Unire le forze come si farà il 7 a Napoli e l’8 nell’assemblea promossa a Santa Croce del Sannio potrà restituire un potere negoziale a quelle popolazioni che non possono essere scavalcate da procedure amministrative o da scelte non condivise.
