“Il perché ritorno sulla questione ambientale della Piana di Venafro, è presto detto, stiamo parlando, ovviamente, di un argomento su cui agire è più importante che continuare a discuterci sopra, ma, soprattutto, evitando di sottoporlo alle interpretazioni tra le più disparate e perfino contrastanti tra loro, sotto l’aspetto sostanziale.
Il Consiglio Regionale ha discusso un ordine del giorno che riguardava, per l’ennesima volta la questione, un ulteriore tavolo istituzionale che di fatto ha negato ciò che il Presidente della Giunta Regionale ha affermato nella risposta n. 57625 del 18 maggio 2017 a me indirizzata a seguito di una specifica interrogazione sull’argomento. Nella mia richiesta, volevo conoscere, sostanzialmente, quale fosse la reale situazione della Piana di Venafro, in relazione ai dati sull’inquinamento, motivo per cui, intere comunità si sono mobilitate per sensibilizzare le istituzioni affinchè mettessero in atto ogni soluzione possibile per salvaguardare quel territorio e relativo ambiente e, soprattutto, per chiedere interventi idonei a prevenire ogni forma di contaminazione della salute pubblica. Come tutti, del resto, preoccupato per la situazione che da tempo si porta avanti circa l’inquinamento dell’aria, della terra e delle falde acquifere di quelle zone, ho voluto farmi promotore di un chiarimento verso la Regione sullo stato delle cose e che la stessa si attivasse per istituire i documenti denominati VIS (valutazione Impatto Sanitario) e VDS (Valutazione Danno Sanitario). I dati nella risposta alla mia interrogazione, sono a dir poco confortanti, di fatto fanno sparire ogni dubbio o perplessità sullo stato di degrado dell’ambiente e del territorio della Piana di Venafro. Ogni dubbio, quindi, sembra essere stato fugato, anche se molte perplessità, a me come alla totalità dei cittadini di quell’Area, sono restati e restano. Infatti, a distanza di qualche giorno, ecco che la Regione, per il tramite del Presidente del Consiglio, organizza un tavolo istituzionale per parlare di ambiente e tutela del territorio, proprio della Piana di Venafro. Delle due, l’una! Se il Governatore Frattura ha ragione, la Piana di Venafro, cioè non è inquinata come dice l’ARPA, perché tanto rumore? Perché, secondo il Presidente Cotugno, «negli ultimi anni abbiamo registrato un aumento drammatico dei decessi per neoplasie, tumori e leucemie, così come l’incremento del 30% di aborti spontanei. Abbiamo il dovere di fare chiarezza su queste vicende drammatiche e di trovarne le cause. Ma soprattutto vanno condotte indagini serie e approfondite sulle cause di questo inquinamento. I cittadini della Piana di Venafro che hanno diritto a un ambiente sano e noi faremo tutto quanto è in nostro potere per garantire loro questo sacrosanto diritto». Apprezzo le iniziative portate avanti per scongiurare ulteriori pericoli e risolvere quelli esistenti che minano l’ambiente e la salute pubblica ma non fidandomi più né dell’uno, né dell’altro, ho voluto richiedere al Consiglio regionale, di istituire, una Commissione ad hoc che controlli, fin da subito, lo stato dei fatti di ciò che l’istituzione regionale sta effettivamente facendo a sostegno delle istanze dei cittadini. Questo a scanso di equivoci, perché, come può il Presidente del Consiglio Regionale, insieme a Magistratura e Prefettura, elaborare un programma di interventi se il Governatore e l’ARSAP, affermano che lì, in quel pezzo di Molise, l’inquinamento non esiste? Chi ha ragione? Per me nessuno dei due! Il Molise, però, deve sollevarsi di fronte ai problemi legati alla difesa dell’ambiente e per questo è opportuno adottare, ora più che mai, scelte decise e non più procrastinabili. Ma deve farlo attraverso il controllo diretto del Consiglio Regionale, e non con iniziative che finora non ci dicono ancora nulla sullo stato delle cose e peggio, su ciò che si deve fare per affrontare il problema. Da tempo, cittadini e Associazioni chiedono alla politica di intervenire, attraverso confronti che finora non sono avvenuti perché le istituzioni sono state e sono assenti. Ma seppure queste volessere intervenire, cosa potranno o dovranno dire se tra Consiglio e Giunta Regionale esiste un vero e proprio corto circuito di informazioni? La base di partenza deve essere, prima di tutto, l’esatta forografia dello stato delle cose, perché, se come dice il Governatore Frattura, l’inquinamento non è così grave, allora non parleremmo più di cura ma di prevenzione, e le cose sarebbero diverse.”
Massimiliano Scarabeo