I dati dell’osservatorio sull’artigianato diffusi dall’Inps offrono una fotografia che conferma il calo minimo ma costante delle imprese artigiane in Italia. Nel 2018 gli artigiani iscritti alla gestione speciale dell’Inps erano oltre 1,65 milioni con una flessione dell’1,5% sull’anno precedente, la serie storica dell’ultimo decennio rileva che il numero degli iscritti decresce ogni anno di circa un punto percentuale fino al 2011 e di circa due punti percentuali dal 2011 al 2015 mentre tra il 2015 e il 2018 la flessione si ridimensiona a un punto e mezzo ogni anno.
La crisi demografica che ha investito l’Italia non ha coinvolto anche il mondo dell’artigianato, diventato negli ultimi dieci anni più anziano, tra il 2009 e il 2018 si registra un’aumento di artigiani over 50 e la contrazione di quelli appartenenti alla fascia di età 30-39 anni ,nel frattempo, per fortuna, l’artigianato è diventato più rosa.
Dall’analisi per fascia di età viene confermato l’aumento dell’incidenza degli over 50 e una contestuale riduzione dei giovani; nel dettaglio, gli artigiani fino a 29 anni di età sono il 5,5% mentre dieci anni fa erano il 7,8%, la classe 30-39 anni è quella più colpita dal fenomeno demografico: la sua incidenza sul totale è del 16,5% appena rispetto al 26,8% del 2009, stabile la percentuale di artigiani tra 40 e 49 anni che rappresenta il 30% del totale, aumentano di quasi 10 punti percentuali gli artigiani tra 50 e 59 anni: nel 2018 si attestano al 30,4% rispetto al 21,8% del 2009, mentre gli over 60 sono in deciso aumento, dall’11,7% al 17,6%.
Il peso delle donne è cresciuto; tra titolari e collaboratrici le donne sfiorano il 21% del totale rispetto al 19,3% del 2009, segnando un incremento complessivo dell’1,7%. L’analisi su base geografica evidenzia che la flessione degli iscritti è piuttosto omogenea; nelle regioni del Sud si registra il calo maggiore con un -16%, al Nord Ovest -15% e -15,5% al Nord Est,più contenuta la diminuzione nelle regioni del Centro Italia con un -13,7% degli iscritti alla gestione Inps.
La riduzione del numero delle imprese artigiane rilevato nel periodo 2009-2018 si spiega;con la crisi economica globale, esplosa nel 2009, colpendo in maniera più accentuata settori dell’artigianato; edilizia, dove il 70% delle imprese sono artigiane. Altri fattori che spiegano la contrazione delle imprese artigiane sono: l’adozione crescente di forme societarie di capitali poco diffuse all’interno dell’artigianato e il venir meno della convenienza a “essere artigiani” sotto il profilo dell’incentivazione, del costo lavoro e della contribuzione.
Infine, per quanto riguarda la riduzione dell’incidenza dei giovani, essa è determinata in parte dal loro ritardato ingresso nel mercato del lavoro, un fenomeno che a dire il vero non riguarda solo l’artigianato.
Occorre che l’artigianato ritorni al centro dell’agenda politica come comparto significativo dell’economia in grado di creare sviluppo e occupazione con attenzione particolare rivolta ai giovani imprenditori, inoltre poco o nulla è stato fatto per avvicinare i giovani al mondo dell’imprenditoria; questo è un vulnus da sanare prima possibile.
Se non si invertirà questa tendenza nel giro di 10 anni assisteremo alla desertificazione imprenditoriale di questa categoria produttiva che sommata al dramma dello spopolamento dei territori farà diventare l’Italia ma soprattutto il Sud territorio fantasma.
Alfredo Magnifico