Volevo formulare un caloroso in bocca al lupo a nome dell’Amministrazione provinciale di Campobasso, agli studenti come alle loro famiglie, al personale docente, non docente, amministrativo, agli Ata, ai dirigenti ed a tutto il comparto scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Si tratta di un momento storico per tutta l’Italia, alle prese con una riforma che va oliata e che ha visto e vede numerose polemiche ed agitazioni, non solo sindacali ma anche proprie della categoria. Una protesta vibrante sfociata in cortei, manifestazioni e persino con indizioni referendarie con raccolta di firme nelle sede municipali. Come restarne indifferente? Come non chiedersi il perché di tanta paura, di tanti disagi caratterizzati dalle varie fasi delle assunzioni e dal personale che, a detta dei sindacati, non copre il giusto fabbisogno occupazionale? Pur non essendo parte in causa, posso comunque sostenere che nelle more delle competenze provinciali, abbiamo fatto del nostro meglio sul dimensionamento scolastico, cosa che faremo anche prossimamente. Abbiamo anche dato una mano concreta ai presidi per i lavori che si sono potuti avviare e completare sempre negli istituti di nostra competenza (le scuole superiori) e siamo alle prese con le attività legate al trasporto alunni, ai disabili, ai bisognosi, d’intesa con l’Usp di Campobasso, la direzione regionale dell’Istruzione, i Comuni e la Regione Molise. Ho letto anche che il numero dei ragazzi non è calato per via degli studenti immigrati o di coloro che si sono avvalsi del progetto Sprar, dato che ci deve far riflettere quando a sproposito, molto spesso si criticano i concetti (o li si esasperano) legati all’accoglienza ed all’integrazione. Un pensiero va a quelle famiglie ed a quelle comunità scolastiche sconvolte da alcuni casi di cronaca, da alcuni sinistri che hanno distrutto famiglie, classi e la serenità tra i banchi. A costoro va tutto il mio cordoglio.
Nell’augurarvi un anno di studio, di comprensione, di dialogo, di formazione, mi auguro che sia un anno di amore tra i banchi, amore nel senso della conoscenza, dell’ascolto e della predisposizione all’apprendimento. Senza distinzione tra chi dirige una scuola e chi acquisisce le competenze.
Rosario De Matteis
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