Dai mezzi d’informazione apprendiamo dell’incontro fra Trenitalia e l’Assessore della Giunta Regionale Nagni e dei problemi trattati. Bene la promessa di ripristinare la corsa Campobasso-Larino la cui soppressione era apparsa incomprensibile sia rispetto all’utilità, dimostrata dalla pronta ed energica reazione dei pendolari ed anche nostra, sia rispetto agli impegni assunti in precedenza da Trenitalia. Bene l’idea di sopprimere la fermata di Cassino, promessa tante e mai mantenuta; promessa di marinaio ? Si vedrà!
Il treno Campobasso – Roma Tiburtina certo non dispiace ma non è in cima ai nostri pensieri; ci pare prevalentemente un interesse di Ferrovie Italiane che deve legittimare il mega intervento di realizzazione della nuova Tiburtina che oggi appare una cattedrale nel deserto.
Il progetto della stazione ferroviaria Tiburtina come nodo di scambio intermodale del traffico su Roma fra trasporto nazionale, interregionale, cittadino di Roma capitale ovviamente c’interessa ma non ci emoziona dinanzi allo stato del nostro sistema di trasporto ferroviario regionale.
A che serve risparmiare otto minuti a Cassino se continuano le soste di ore per l’incrocio dei treni sulla nostra linea a binario unico? Resterebbe il non indifferente vantaggio di attendere seduti anziché in piedi per la riduzione dei viaggiatori. Così a che serve il treno dedicato alla Tiburtina se per i ritardi abituali perdiamo le coincidenze dell’alta velocità?
Allora insistiamo sui due provvedimenti tampone che andiamo proponendo: ripristinare il DCO nel Molise, sistema che consente una gestione flessibile e intelligente della linea ferroviaria; riportare l’officina riparazioni a Campobasso per utilizzare sempre, al massimo possibile, le motrici in dotazione al Molise.
A tal proposito viaggiare più comodi con cinque nuovi treni è buona cosa ma sarebbe un rinnovo parziale e le disfunzioni di sistema rimarrebbero. Restiamo dell’idea che l’intervento debba essere quello dell’elettrificazione che permetterebbe l’uso di treni di ben altra struttura, confort, capienza, magari non nuovi fiammanti ma di realizzazione recente. Abbiamo anche il dubbio sulla capacità di dare una risposta non consegnata a un futuro di là da venire, questi nuovi locomotori non si sa se sono in fase di progettazione o realizzati in prototipi, certamente non sono in fase di realizzazione in serie. Questo significa che i tempi di attuazione sono lunghi. La messa in esercizio inoltre richiederebbe comunque adeguamenti della rete e allora perché, rispetto a tempi e razionalizzazione della spesa non puntare direttamente sull’elettrificazione?
Ci viene un dubbio atroce, che sia solo un modo di prendere tempo e non rispondere a richieste specifiche, magari per dare respiro all’assessore pressato?
Infine ci permettiamo di dare un suggerimento all’assessore. Nagni; se si sono concordate soluzioni e non si è trattato di una piacevole conversazione si faccia firmare un accordo scritto. Noi su Ferrovie italiane non abbiamo pregiudizi ma abbiamo un motivato giudizio negativo, perciò fossimo in lui, non ci fideremmo, così per parte nostra non ci fidiamo e restiamo vigili.
Il Presidente del Forum
Filippo Poleggi