Sabato 30 aprile alle ore 18:00 inaugura la mostra antologica “Segni, colori e forme nel nuovo millennio” dell’artista molisano Antonio Corbo. La mostra è patrocinata da Regione Molise – Assessorato Turismo e Cultura, Provincia e Comune di Campobasso e dalla Fondazione Molise Cultura, con il sostegno di BPPM – Banca Popolare della Province Molisane, Gruppo TCN e MOMA Arredi & Co.
La mostra presenta tutte le componenti di una vera e propria antologica; in particolare, l’intento curatoriale risiede nella ricostruzione dello sviluppo artistico del Maestro che ha interessato gli ultimi venti anni di attività, periodo particolarmente florido e fecondo, non solo dal punto di vista della ricerca personale ma anche relativamente agli sviluppi pittorici maturati dal confronto diretto con altre personalità del mondo artistico internazionale.
Il progetto prevede la realizzazione di un percorso che accompagni il visitatore alla scoperta e alla comprensione dei principali filoni di ricerca perseguiti dall’artista nel corso della sua carriera. In particolare: Estetica Paradisiaca, Primordialità, Teorie del cosmo, Sublime e Introspezione. Una distinzione, dunque, di tipo contenutistico dalla quale emergeranno anche le differenti tecniche pittoriche impiegate dal maestro.
“Tecnicamente ineccepibile – spiega la curatrice, Silvia Valente – innovativa nell’utilizzo dei materiali (in primis, smalti e inchiostri) la pittura di Antonio Corbo si caratterizza per il forte impatto scenico e l’assoluta eleganza compositiva, qualità riconosciute non solo dalla critica internazionale, ma anche (e soprattutto) dalle tante tipologie di pubblico incrociate in questi lunghi anni di carriera”.
L’idea è trasferire agli spettatori l’assoluta modernità del linguaggio pittorico di Antonio Corbo, un codice universalmente condiviso che allinea l’artista molisano alle più diverse pratiche internazionali.
Analogamente alla mostra del 2014 organizzata negli spazi della Fondazione Molise Cultura, il nuovo progetto espositivo intende presentare al pubblico la più ampia gamma di opere possibile, ricostruendo un percorso museale chiaro ed esaustivo nella narrazione che abbia i tratti della “grande mostra”.
Il catalogo della mostra, edito da Palladino Editore, contiene la presentazione di Antonella Presutti, Presidente della Fondazione Molise Cultura, il testo critico della curatrice, Silvia Valente, le immagini delle opere e una selezione di poesie a firma dello stesso Antonio Corbo.
BIOGRAFIA
Antonio Corbo è nato a Campobasso, dove risiede e opera. Pittore e poeta, è presente sulla scena artistica italiana già dagli anni ’60, epoca d’esordio e momento cruciale di consacrazione all’arte. Il suo è un linguaggio stilistico-formale libero da pressioni e contaminazioni della Post-avanguardia, un’indipendenza che traduce anche sul piano dei contenuti, con una spiccata tendenza alla sperimentazione e alla ricerca.
Fra gli anni Sessanta e Settanta, l’artista, sensibile alla voce della sofferenza e ai temi prettamente sociali, concentra nel disegno e nella grafica tutta la carica accumulata, con toni marcatamente espressionistici che trovano spazio, coerentemente, anche in una cospicua produzione applicata alla stampa di manifesti.
Scopre anche il paesaggio che rappresenta con ostinazione fino agli anni Novanta, portando il tratto grafico verso una maggiore semplificazione degli elementi figurativi; in pittura ricorre a scorci, tagli arditi e trasfigurazioni immaginarie. Transavanguardia e Post-moderno sono un costante punto di riferimento nella sua ricerca.
Negli anni duemila opera una sintesi figurativa, estromettendo la forma della realtà fisica e approdando ad un’astrazione decontestualizzante. L’essenza più intima del reale è indagata attraverso sperimentazioni materiche e gestuali. L’interesse per la natura volge alla visione di mondi sconosciuti, lontanissimi: il Big Bang e le teorie del cosmo diventano protagonisti di un percorso espositivo che l’artista conduce con successo. Corbo immagina forme di vita primordiali, spazi cosmici e siderali tradotti in lavori carichi di materia che guidano l’osservatore oltre la percezione bi-dimensionale. L’intreccio tra pittura e poesia diventa il filo conduttore in molte mostre degli anni duemila, in omaggio alla collateralità di queste due arti che, con fruttuosi scambi, l’autore fa dialogare fra loro.
L’artista ha esposto in mostre personali e collettive nelle maggiori capitali e città europee e in molti contesti internazionali (New York, Washington, Shanghai, Istanbul), in spazi espositivi di indiscusso prestigio.
Numerose sono le mostre con gli Istituti Italiani di Cultura. Sue opere sono presenti in collezioni private, istituzioni pubbliche e musei, nazionali ed esteri; cartelle di opere grafiche e manifesti sono stati utilizzati in campo regionale e nazionale in occasione di eventi storici, convegni e congressi. Molti, poi, i premi e i riconoscimenti di critica ottenuti nel corso degli anni.