Inaugurata domenica 27 Novembre la mostra personale “Nuovi orizzonti” dell’artista molisano Michel Casertano. L’esposizione rientra nel calendario delle proposte culturali promosse dall’assessorato alla Cultura del Comune di Campobasso nell’ambito dell’iniziativa “Novembre in Città”.
Michel Casertano (Gambatesa, 1934) si presenta al pubblico con una nuova selezione di lavori, dalle celebri vedute dei borghi molisani alle più recenti sperimentazioni astratte. Un desiderio di condivisione che da sempre caratterizza l’operato di Casertano, un uomo, un creativo ma anche un personaggio “curioso” per via di quel modo di stare al mondo così particolare, così incredibilmente “artistico”.
Ricostruire le tappe salienti della sua vita artistica non è un’operazione semplice. Ci sono un prima e un dopo nella sua esperienza creativa: la scultura, in giovane età, cui si sostituisce la pittura che lo ha reso celebre agli occhi dei più.
Finanche a Parigi dove, nel 1968, ha vinto il “Premio Van Gogh” al salone d’esposizione “Atelier Renè Prat”; cittadino del mondo, ha condiviso le sue opere con un vasto pubblico, da Los Angeles a Rotterdam, passando per Hannover, Lyon, Montreal, Bruxelles, Roma, senza mai rinunciare al piacere di farlo anche in Molise.
«Casertano è un artista coraggioso – scrive nel testo a corredo della mostra Silvia Valente – poiché a pochi è perdonato di perseverare con ostinazione, a molti meno è concesso di osare nei linguaggi e nelle formule di concordata (e rinfrancante) universalità. Gli orizzonti di Michel sono sì nuovi ma, soprattutto, rinnovati nel loro incessante desiderio di condivisione; l’invito è chiaro: comprendere il senso della propria esistenza nella compartecipazione emozionale – oltre che estetica – del reale, accogliendo la bellezza nella sua austera semplicità, nella purezza di un segno, nel candore del colore, nella sincerità del gesto artistico».
Tanti i premi e i riconoscimenti ricevuti dall’artista, spesso lontano dalla sua terra, con cui ha comunque condiviso ogni istante di vita, trascinato dalla passione e da un amore incondizionato. Un luogo dell’anima entro il quale è riuscito a scorgere il valore dell’indefinitezza, il privilegio del poter condurre un’esistenza sospesa.