Si è svolta presso la sede della ex-Gil la conferenza stampa di presentazione della mostra antologica di Gino Marotta. Curata da Lorenzo Canova e fortemente voluta dalla Regione Molise, in stretta collaborazione con gli eredi dell’artista campobassano, sarà visibile fino al prossimo 28 febbraio 2014. Sandro Arco, Direttore della Fondazione Molise Cultura, ha salutato i presenti affermando che ” Finalmente abbiamo riportato Gino Marotta a casa e non è stata una cosa semplice. Da tempo lavoriamo a tale iniziativa, ha continuato – resa possibile anche grazie alla disponibilità della famiglia, con in capo la moglie di Gino, Isa. Ringrazio anche il professore Canova, persona di grande levatura umana, oltre che artistica e culturale.
Naturalmente il nuovo presidente della Fondazione Cultura, ha immediatamente sposato questa attività, avendo ereditato questa iniziativa. Il consigliere delegato Nico Ioffredi, poi, ci è stato estremamente vicino ed ha contribuito alla riuscita a questa manifestazione.
Marotta, artista importante, presente in un luogo speciale ed unico per la nostra regione che è questo enorme spazio espositivo, realtà in cui vorremmo inventare e programmare esposizioni importanti, duo o tre all’anno, che possano essere veicolo di sviluppo e concreta dimostrazione di poter creare importanti progetti importanti in Molise”.
Frattura, ha affermato che “Il pensiero rivolto a Gino Marotta è univoco e uguale per tutti noi. Vogliamo dimostrare che in un Molise diverso anche i sogni possono essere diventati realtà.
Quando siamo arrivati in questo spazio abbiamo trovato una scatola vuota e noi abbiamo cercato di riempirla sia di presenze istituzionali, oltre che di operatori, uomini e donne che lavorano per creare opportunità. Anche in un centro come Campobasso e questa è la dimostrazione, possono realizzarsi importanti attività. Ringraziammo gli eredi di un artista che è volato alto e che ha permesso di ononarci di essere molisani”.
Nico Ioffredi ha immediatamente ringraziato la signora Isabella Marotta che ha voluto essere presente ed il professor Canova che ha lavorato alacremente alla realizzazione di questa mostra.” Sono convinto che nonostante un rapporto di odio-amore con la sua terra natia, oggi Gino sarebbe felice di vedere esposte qui le sue opere. Questo spazio ha preso la velocità che merita, grazie a angoli incredibilmente belli oltre che fruibili ai nostri operatori. Vantare una simile mostra oltre che ad altre attività è per tutti noi motivo di orgoglio. Ancora qualche settimana poi, ed uno spazio diventerà una galleria civica permanente”. La signora Marotta invece ha voluto precisare che “Sulla conflittualità di mio marito bisogna precisare che lui amava la sua terra e la sua Campobasso come pochi. Infatti uno dei nostri primi viaggi fu proprio inMolise nei suoi luoghi più rappresentativi, che per lui erano veri e propri amori. Ciò che appariva un contrasto era solo una forte voglia che il suo Molise si muovesse verso un percorso di cultura che ha sempre visto rallentato”. Il curatore Lorenzo Canova, visibilmente emozionato , in conclusione, dopo aver ringraziato con le istituzioni e la moglie di Marotta, ha affermato “Questa Mostra Gino la voleva. Lui me la chiese fino a quando è rimasto in vita e la voleva completa, con opere che in altre mostre non espose. Una mostra intima, che racconta anche il rapporto suo con la sua terra, lasciando trasparire anche molti sentimenti. Già dal 2004, anno della nostra conoscenza, abbiamo lavorato a questa mostra. Ad oggi,dopo anni di mostre in giro per il mondo Marotta è riconosciuto tra i maggiori esposte i mondiali dell’arte contemporanea. Questa mostra, una sorta di viaggio creativo autobiografico è come un romanzo, che parte dalla macerie della guerra, dentro una nazione che vuole crescere e che vive i vari processi di industrializzazione”. Ha concluso Canova “Molte mostre le seguo da professionista, qui è diverso, perché costruita in un luogo che lui amava a cui lui mi ha dato l’incarico di sostituirlo da Sovrintendente della Fondazione. Opere sensoriali, nei suoi metacrilati, in una Mostra che già riceve consensi anche dall’estero attraverso i siti dedicati all’arte contemporanea.”