Sarà per la crisi economica che ormai si protrae da circa un decennio o per l’alto tasso di disoccupazione, che episodi una volta circoscritti ad un certo retaggio si sono sviluppati anche nei meandri della povertà e fanno venir fuori una desolante,squallida fotografia di come si sia imbarbarita la società.
Le denunce che sono state presentate agli sportelli delle organizzazioni sindacali dalle lavoratrici vittime di molestie sessuali risultano in aumento del 40%,Roma risulta essere la città più colpita dai reati sessuali, le vittime,purtroppo, scontano la mancanza di solidarietà da parte dei colleghi.
Di solito si comincia con ammiccamenti e battute,per passare poi alle carezzine sulle guance,gesti che sembrerebbero apparentemente ingenue ed inoffensive fatte soprattutto in pubblico,davanti ai colleghi,come a voler insinuare il dubbio che lei sia consenziente.
Con il passare del tempo questi gesti diventano sempre più frequenti e insistenti,subdoli e asfissianti,fino a che una mattina sulla scrivania della sventurata non compare un foglio che ritrae una donna con le gambe aperte e un fallo,poi si prosegue con frasi ad inviti di ogni genere.
Ogni giorno si verificano episodi di questo genere, in Italia,che vengono vissuti nella più misera delle umiliazione e digeriti nel silenzio,i numeri sono sconfortanti e con l’impennata della crisi economica negli ultimi anni i ricatti sessuali sul posto di lavoro sono aumentati del 40%,le denunce di Mobbing del 67% e di stolking del 10%.
Secondo l’Istat sono oltre un milione e mezzo le donne tra i 18 e i 65 anni che hanno subito ricatti nell’arco della vita lavorativa,di queste il 32% ha subito vere e proprie molestie sessuali; palpeggiamenti o contatti fisici sgraditi mentre il 68% si è sentita rivolgere richieste di disponibilità sessuale.
Le regole del mercato del lavoro sempre più competitive e spregiudicate unite alla crisi economica dilagante tendono ad esasperare questi ricatti per cui avances di questo genere arrivano alla scadenza del contratto a tempo determinato e al rinnovo del contratto di lavoro o con la promessa di avanzamento di carriera,quasi sempre centrano il loro squallido obiettivo,7 donne su dieci per non perdere il posto di lavoro chiudono gli occhi e cedono al ricatto.
Le più sono in età matura tra i 41 e i 50 anni,italiane e con un livello culturale medio alto,il 20% è composto da giovani straniere tra i 31 e i 40 anni.
Ripensare alle lotte femministe,mai condivise dal sottoscritto, fatte negli anni passati per raggiungere la parità, fa venire un senso di tristezza di fronte a questa amara realtà.
Alfredo Magnifico